Il Governo in un recente disegno di legge svuota le province di gran parte dei loro poteri, in vista della loro definitiva soppressione. Così Pescia ripropone il ritorno sotto Lucca per evitare di essere l’estrema periferia di una grande area metropolitana guidata da Firenze.
Un gruppo di cittadini pesciatini nel 2010 diede vita a un Comitato, “Pescia verso Lucca”, che per ragioni storiche, economiche e politiche, si era adoperato per raccogliere le firme (1400) per effettuare un referendum e passare dalla provincia di Pistoia a quella di Lucca.
Nonostante le sollecitazioni dei promotori del referendum il consiglio comunale non si è mai pronunciato sulla questione, ma per il segretario di “Pescia verso Lucca”, Giancarlo Mandara, questa strada rimane aperta.
3 commenti
Giovanni says:
ago 2, 2013
Nel merito siamo ancora lontani dal capire se le bocce sono ferme.
1°Occorre che sia cambiata la costituzione,quindi tempi non certo corti.
2°In questa fase le province,si dice,dovrebbero mantenere la propria autonomia ma svuotate del portafoglio e quindi quasi nulle!
3°Di eliminazione con accorpamenti vari non trovo riscontro ,si parla solo di istituzione di città metropolitane con solo Roma che incorporerebbe la sua provincia.
4°Il comitato pesciatino ha il sacro santo diritto di tenere in essere una fiammella con Lucca anche se da parte lucchese ci sono stati scarsi segnali di gradimento, come del resto anche il comitato pesciatino che è apparso arrendevole prima di combattere.
AMMONIO says:
ago 3, 2013
Ciao Giovanni! Sono contrarissimo all’abolizione delle province e tanto più sono schifato dal fatto che si darà vita a un’Italia con territori di serie A (le città metropolitane) e di serie B (il resto). Infatti le citta metropolitane avranno il diritto, costituzionalmente garantito, ad un ente intermedio forte e potente che coordinerà i comuni e avrà peso rispetto alla regione. Il resto sarà invece legato alla creazione di Unioni di Comuni volontarie lasciate al vento della partitocrazia come il falasco di palude (basta vedere il decreto del Governo per capire che puntano alle U. di Comuni). Pescia, per ora, sembra poter restar fuori dalla città metr. di Firenze. Il Governo pensa infatti di far coincidere le città metr. con il territorio delle vecchie province (nel caso di Firenze con l’omonima provincia). Naturalmente Rossi farà di tutto per inglobare anche Prato e Pistoia con la città metr. Chiti pare d’accordo, quindi è possibile che in Toscana si vada oltre a quanto previsto. Però, ad esempio, Prato non vuol saperne. Inoltre non vedo come potranno impedire ai comuni di non starci. Insomma non ci si capisce nulla. Come lucchese (della media Val di Serchio) spero che il sindaco di Lucca, in caso di malaugurata abolizione, promuova la creazione di un’unione di comuni comprendente la Piana di Lucca, la Media Val di Serchio, la Garfagnana e la Versilia. Mantenendo le sedi delle già esistenti unioni a Borgo a Mozzano, Castelnuovo e Seravezza. Mantenendo poi a Lucca la sede di Palazzo Ducale. A questa nuova unione potrebbero aderire anche Pescia e altri comuni (nel caso creando uffici staccati in Valdinievole). Naturalmente prevedo che la Versilia cercherà di far parte a se. Ma per il resto l’unione è fattibile. PS qualcuno dirà che un’unione a tre o quattro sedi costa più della provincia….può darsi, ma se il governo fa fuori le province e da il via alle unioni non è colpa dei territori. PPS Le città Metr. saranno assai più centralizzate delle province. Infatti, per legge, il Presidente non sarà eletto dal popolo, ma la carica andrà di diritto al Sindaco del capoluogo (nel nostro caso Firenze). Quindi la cità Metr. sarà firenzecentrica. Concordo che, in quel caso, a Pescia converrebbe, comunque, uscire dalla compagnia.
Giovanni says:
ago 3, 2013
Caro Ammonio,volevo esprimerti il mio pensiero sull’argomento province dove,ripeto,è ancora tutto o quasi da scoprire specie in Toscana.
Non mi risulta che il politico pistoiese da te citato sia un novello Carlo Scorza ed abbia il potere di scegliere dove e con chi andare in questa “semplificazione”delle province,purtroppo ci sono altri che hanno questa volontà di salire sul carrozzone viola altrimenti sarebbe dura.
Per l’unione dei comuni,cosa non facile,io vedrei che potrebbero restare solo in tre nella nostra Valdinievole,Pescia.Montecatini e Monsummano,per la prov.di Lucca concordo sull’impostazione sostituendo Borgo a Mozzano con Barga,non mi fiderei dell’oltre Monte a Quiesa impropriamente chiamato Versilia per ragioni turistiche,la lucchesità di queste terre esiste solo a Massarosa il resto è aleatorio.
Pescia sceglierà quello che desidera ma,certo dai commenti delle due amministrazioni di due comuni confinanti,il mio Altopascio e Montecarlo,traspare evidente che stanno bene così come sono ignorando la storia della Valdinievole.