“Raffaello Gambogi (1874–1943): arte e sublimazione” è la mostra allestita da sabato 11 giugno a Palazzo dei Priori che si propone di raccontare la vicenda artistica e umana del pittore del gruppo dei postmacchiaioli, dagli anni della sua formazione al Reale Istituto di Belle Arti di Firenze, sotto la guida del maestro Giovanni Fattori, fino al periodo tormentato che precede la morte avvenuta a Livorno, la sua città natale, nel 1943. Vissuto tra Livorno, Firenze e Torre del Lago, Gambogi soggiornò ripetutamente a Volterra, nell’ospedale psichiatrico, nel tentativo di curare la depressione in cui era caduto.
Negli incanti di natura e storia del borgo di Mazzolla, dal 12 giugno al 18 settembre, l’associazione Amici di Mazzolla, in collaborazione con l’Archivio Mauro Staccioli, a cura di Sergio Borghesi, presenta l’esposizione “Caro Mauro”. A cinquant’anni dalla prima personale a Volterra e a quattro anni dalla scomparsa, la mostra di sculture, modelli in scala, disegni e progetti, proiezioni e video d’autore è un tributo di memoria attiva allo scultore Mauro Staccioli (1937–2018) in terra nativa, nelle atmosfere di quel centro collinare, Mazzolla, dove da anni risiedeva e divideva la sua vita con lo studio milanese e la scena del mondo.
Nell’anno del centenario dalla nascita di Mino Trafeli (1922-2018), scultore, organizzatore di eventi culturali come Volterra 73, studioso di realtà del territorio, tra cui i graffiti di NOF4, la Città di Volterra dedica all’artista due mostre distinte e complementari, in programma da venerdì 8 luglio: “Mino Trafeli: la scultura impossibile 2018-1980” e “Mino Trafeli: gli studi, la grafica, le sculture” curate da Marco Tonelli e dal Comitato per la fruizione pubblica dell’opera di Mino Trafeli. |