Fabrizio Tesi è stato confermato all’unanimità presidente di Coldiretti Pistoia. Tesi è il legale rappresentante di Giorgio Tesi Group, leader europeo del vivaismo ornamentale. In carica dal 2017, avrà altri 5 anni di mandato alla guida della più importante associazione di agricoltori del territorio.
“Una meritata conferma per il Presidente –commenta il direttore di Coldiretti Pistoia Francesco Ciarrocchi- che sarà coadiuvato da un Consiglio direttivo rinnovato per il 50% dei componenti, che per un terzo sono donne. E tutti i territori della provincia equamente rappresentati”.
Ecco i consiglieri che insieme al presidente sono stati eletti nel corso dell’Assemblea di Coldiretti Pistoia. Nuovi eletti: Marini Sara, Pagliai Daniela, Attucci Serena (Coldiretti Giovani Impresa), Pagni Giuseppe, Remo Chiostri (associazione Pensionati), Andreini Guido; confermati: Giorgi Paolo, Massaro Alessandro, Marchini Alfio, Ferroni Simone, Niccolai Paolo e Nieri Michela (Coldiretti Donne Impresa).
Parteciperanno ai lavori del Consiglio anche Don Luciano Tempestini (Consigliere ecclesiastico) e Giuseppe Corsini (Presidente agriturismi di Terranostra Pistoia).

IL DISCORSO DI FABRIZIO TESI
“Sono orgoglioso di essere ancora il presidente di Coldiretti Pistoia, perché come Coldiretti siamo stati un punto di riferimento, un faro, sugli scenari molti complessi e complicati degli ultimi tempi. Ringrazio tutta la Coldiretti per la fiducia con cui sostiene il mio nuovo mandato. E ringrazio tutti voi per la presenza -ha detto Tesi nel discorso programmatico alla presenza dei soci e delle autorità-. Sono consapevole che siete a vario titolo gli interlocutori con cui da sempre collaboriamo, contribuendo allo sviluppo del territorio pistoiese e del nostro Paese”.
Ad ascoltare le parole di Tesi, “Traiettorie per l’agroalimentare ed il vivaismo pistoiese”, il discorso programmatico del Presidente al termine dell’assemblea Elettiva di Coldiretti Pistoia, c’erano oltre a presidente e direttore di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi e Angelo Corsetti, i rappresenti delle istituzioni regionali e di vari comuni della provincia, oltre che i rappresentati di vari enti del territorio e delle forze dell’ordine: Fernando Baldi (Carabinieri Forestali), Luciana Bartolini e Alessandro Capecchi (consiglieri regionali), Marina Lauri (Anci), Alessandro Tomasi e Gabriele Sgueglia (comune di Pistoia), Simone Niccolai (comune di Quarrata), Luigi Gargini (comune di Serravalle P.se), Paolo Giorgi (Cciaa Pistoia-Prato), Maurizio Ventavoli e Marco Bottino (consorzi Bonifica Basso e Medio Valdarno), Daniele Massa (Crea-Of), Antonio Andreini (Atc), Giovanni Romiti (Codipra), Riccardo Andreini (Cap).

Fabrizio Tesi ha toccato, rivolgendosi ai rappresentanti istituzionali e alla base sociale, i temi all’ordine del giorno di un’agenda economico-sociale sempre meno prevedibile, con fattori ‘esogeni’ che stravolgono la quotidianità di cittadini e imprese: covid, poi l’invasione russa in Ucraina, il clima da nuova guerra fredda, e poi gli effetti del cambiamento climatico che si manifestano in continuazione martoriando sempre più zone della penisola.

“Per questi motivi –ha sottolineato Tesi- è opportuno ottimizzare le risorse, valorizzando le competenze ‘endogene’, superando le inefficienze che spesso derivano dalla cultura del provincialismo inutile: non ce lo possiamo più permettere, neppure nel nostro settore principe che è il vivaismo ornamentale, nel quale come polo pistoiese rappresentiamo il 40% dell’export nazionale in tutto il mondo”.

IL VIVAISMO. Ci aspettano molte sfide e molte cose da fare: innovazione nella logistica e nei trasporti; produzioni “green”; strutturazione di una nostra rete per l’autocontrollo per prevenire fitopatie; regole urbanistiche efficaci e chiare a tutela di ambiente e sviluppo.

“Di queste istanze ci facciamo portatori e continueremo a farcene carico sempre e comunque perché fa parte dei compiti statutari di Coldiretti –spiega Tesi-. Ci auguriamo che il Distretto Vivaistico Pistoiese possa diventare il soggetto che sviluppi le progettualità necessarie.
Coldiretti non ne fa parte per vari e giustificati motivi. Ma vogliamo guardare avanti. Coldiretti vuole essere una componente proattiva nel Distretto con regole e accordi nuovi e chiari. Lo dobbiamo al vivaismo pistoiese, perché senza di noi il Distretto è obiettivamente un organismo zoppo”.

“Da sempre abbiamo la nostra idea di distretto: non ci interessa il diritto di tribuna, una poltrona tanto per far vedere che ci siamo! E non ci interessa avere un ruolo egemone dentro al Distretto, anche se i numeri della rappresentatività potrebbero darcelo –puntualizza Tesi-. Non ci interessa il predominio: ci interessa il vivaismo pistoiese e tutte le positive ricadute sul territorio. E l’unica condizione che poniamo è che anche gli altri soggetti coinvolti abbiamo lo stesso approccio: le altre associazioni di categoria, l’Associazione vivaisti e gli altri attori, piccoli e grandi”.

“Quindi, noi ci siamo, Pistoia ne ha bisogno. Lo vogliamo per senso di responsabilità e perché è ora di fare qualcosa di più per il settore e, soprattutto, che ne beneficino tutti senza privilegi e/o esclusioni. In tal senso, abbiamo apprezzato i segnali di apertura nell’ambito dell’iter che sta portando alla realizzazione di un laboratorio di analisi di autocontrollo fitosanitario a Pistoia. C’è bisogno sia dell’infrastruttura, sia dell’approccio collaborativo adottato dai soggetti coinvolti, pubblici e privati”.

UN SETTORE PRIMARIO VARIEGATO E TANTE COSE DA FARE. L’assemblea annuale è stato occasione per fare il punto su tutto il settore agricolo.
“La lungimiranza delle idee proposte da Coldiretti unita al nostro attaccamento alla bandiera gialla –ha continuato Tesi-, ha avuto come risultanza che il settore primario nuovamente viene visto come elemento strategico per tutti, dalla classe politica, dagli amministratori e soprattutto da noi italiani”.

In questi anni siamo cresciuti come base associativa. Abbiamo sviluppato e affinato una capacità progettuale affiancando team di livello nazionale, che ci ha messo a disposizione la confederazione, per quanto riguarda progetti di filiera, gruppi operativi, e di distretto. Aumentando la quantità e la qualità dei servizi offerti alle aziende agricole, ma siamo pure di supporto alle nostre istituzioni, scuole, associazioni. Siamo dentro questa nostra bella e complessa società.

Come Coldiretti ci aspetta un periodo di lavoro molto intenso e impegnativo, dal punto di vista tecnico, normativo, culturale.
a. Le battaglie contro il cibo sintetico non saranno semplici ne brevi. E’ una questione di libertà e di futuro per tutta l’agricoltura e la salvaguardia dei nostri meravigliosi territori. Il futuro del settore primario, quello che produce cibo, va costruito con competenza e generosità. Non vogliamo diventare un’appendice degli algoritmi dei giganti dell’hi-tech. La battaglia contro il cibo sintetico è la base su cui impostare il futuro, che porterà tante innovazioni e cambiamenti, ma che al centro mantiene l’uomo.
b. Il controllo della fauna selvatica ormai riguarda tutti, anche i cittadini.
c. Per le risorse idriche occorre snellire la burocrazia per i laghetti e sollecitare subito attuazione piano invasi.
d. Viticoltura. Non abbiamo grandi superfici ma abbiamo delle eccellenze come ad esempio nel vin santo che dobbiamo promuovere in una logica regionale con Vigneto Toscana.
e. L’olivicoltura ha dimostrato negli ultimi anni di farsi apprezzare soprattutto per l’eccellenza delle produzioni. Al vivaismo olivicolo che continua a crescere nel pesciatino dobbiamo dedicare la giusta attenzione e energia. Può diventare un polo strategico dell’agroalimentare toscano e nazionale.
f. Il Mefit e la floricoltura pesciatina da alcuni anni sono al centro dell’attenzione e delle nostre preoccupazioni. Con la nuova amministrazione vogliamo costruire un rapporto leale e propositivo per uscire da una situazione di perdurante di criticità e iniziare un percorso di rilancio. Non sarà semplice ma la cosa peggiore è stare fermi.
g. Voglio accendere con alcune parole la speranza per l’area della Valdinievole interessata da colture cerealicole e proteoleaginose, a cominciare da mais e dal girasole. Il cambiamento climatico ha evidenziato sempre di più negli ultimi anni il problema delle aflatossine del mais. Come Coldiretti Toscana stiamo costruendo un percorso per il ritiro a scopi energetici del mais contaminato da aflatossine, risparmiando alle nostre imprese incertezze di collocazione del prodotto e eccessive penalizzazioni economiche. Ma un altro elemento positivo è la notizia che CAI (consorzi agrari d’Italia) investe di nuovo su quel territorio su una agenzia, quella di Monsummano, che possa attrezzarsi per dare le migliori risposte alle nostre aziende.
h. Per la montagna pistoiese è necessario cogliere le opportunità che vengono dalle strategie aree interne per favorire un nuovo benessere abitativo e poi costruire la sostenibilità di impresa per il settore forestale e i servizi eco-sistemici che ne derivano, il vivaismo forestale, zootecnia estensiva, turismo sostenibile.

Ufficio stampa Coldiretti – Pistoia

Comunicato stampa