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A DIFESA DELLE AZIENDE DEL TERRITORIO COLDIRETTI CHIAMA ANCHE I COMUNI
IL 5 LUGLIO MANIFESTAZIONE A ROMA
Intanto da Monti a Casini, da Schifani alla Giannini ed Astorre votano sì al Ceta
in Commissione al Senato
FORMAGGIO tipo MONTAGNA PISTOIESE, VINO tipo CHIANTI MONTALBANO, OLIO tipo TOSCANO. E quel che potrebbe ‘legittimamente’ leggersi sulle etichette di prodotti rigorosamente non italiani, qualora il Ceta (un accordo commerciale tra Unione Europea e Canada) fosse ratificato dal nostro Parlamento, dopo l’approvazione del Parlamento europeo. “Ci attende una dura battaglia contro regole che minano il nostro sistema agricolo ed alimentare -spiega Michela Nieri, presidente di Coldiretti Pistoia-. Ma siamo in tanti a lottare, e abbiamo l’appoggio dei consumatori, che conoscono la bontà del mangiare alimenti di cui si conosce l’origine. Anche a Pistoia stiamo coinvolgendo le istituzioni locali, perché facciano sentire la loro voce nei confronti dei parlamentari che devono ratificare il Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement)”. L’accordo commerciale tra Unione Europea e Canada spazzerebbe via tutte le norme che hanno reso le etichette dei prodotti alimentari più trasparenti. Il Ceta farebbe tabula rasa del sistema italiano di produrre e mangiare prodotti genuini di cui si conosce provenienza e tutti i passaggi di filiera: minerebbe il sistema delle denominazioni d’origine. L’accordo mette a rischio anche le scelte UE ed italiane su OGM e, indirettamente, potrebbe portare sulle nostre tavole carne ormonizzata.
Un rischio condiviso da tante altre realtà associative che hanno sottoscritto il documento ‘Alla Ricerca di un commercio libero e giusto’: oltre a Coldiretti, Cgil, Legambiente, Adusbef, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Fairwatch e Greenpeace. Prossimo appuntamento Stop Ceta, manifestazione nazionale a Roma, in piazza Montecitorio il 5 luglio.
Coldiretti in questi giorni ha inviato una proposta di delibera ai sindaci dei comuni pistoiesi, perché i vari consigli comunali approvino l’ordine del giorno presentato dalla Federazione Provinciale Coldiretti di Pistoia, ritenendolo condivisibile in quanto motivato anche dalla necessità di tutelare gli interessi dei cittadini e delle imprese agricole del territorio. Sollecitando il Parlamento ed il Governo ad impedire l’entrata in vigore in Italia del Trattato CETA, arrestando il processo di ratifica dell’Accordo in Italia ed adottando ogni iniziativa necessaria ad ostacolare l’applicazione del Trattato anche in via provvisoria.
“Auspichiamo un’ampia adesione dei comuni pistoiesi -spiega Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Pistoia-. Gli interessi in gioco sono altissimi, e chi ha interesse ad avere cibo indifferenziato e made in Italy fasullo sulle tavole (lobby, multinazionali, industrie dell’agroalimentare pseudo italiano), sta dispiegando le proprie pedine per ottenere il risultato auspicato”. Martedì 27 giugno un passaggio parlamentare al Senato ha sancito che l’iter per l’approvazione del trattato può continuare. La commissione Esteri del Senato ha dato il proprio via libera al Ceta, con il voto favorevole dei senatori Bruno Astorre, Pd, Stefania Giannini, Pd, Francesco Russo, Pd, Stefano Lepri, Pd, Giuseppina Maturani, Pd, Claudio Micheloni, Pd, Gian Carlo Sangalli, Pd (relatore), Magda Angela Zanoni, Pd, Lucio Malan, Fi-Pdl, Renato Schifani, Fi-Pdl, Pierferdinando Casini, AP-CpE-NCD (presidente commissione), Francesco Colucci, AP-CpE-NCD, Luigi Compagna, Fl, Francesco Palermo, Aut, Mario Monti, Misto.
“Un segnale non incoraggiante -spiega Ciampoli-. Un segnale a cui dobbiamo reagire e reagiremo con la forza necessaria, insieme a tutte le altre forze sociali che si rendono conto dei rischi che corre anche il mondo agricolo pistoiese. Con l’appoggio delle istituzioni e dei tanti cittadini che perderebbero il buon cibo e la sua salubrità”.
Nel febbraio scorso frettolosamente e nel silenzio assoluto, il Parlamento europeo con voto favorevole di tanti europarlamentari italiani ha approvato il Ceta. Ora si passa alle ratifiche degli stati. “La battaglia è aperta e difficilissima -conclude Ciampoli-, ce la metteremo tutta per evitare la messa in soffitta dei nostri cibi e del nostro sistema di controllo, anche sanitario. Accanto al sistema delle aziende agricole abbiamo i cittadini e auspichiamo di vedere il 5 luglio alla manifestazione Stop-Ceta a Roma tante fasce tricolori pistoiesi”.
Coldiretti Pistoia
Comunicato stampa