Qualche pioggia non muta il quadro, le previsioni dicono che è sempre scarsa probabilità di pioggia nelle prossime settimane nel pistoiese. Ci attende un periodo di duro lavoro, sotto la calura e la preoccupazione per l’ulteriore perdita di raccolto, a fronte di inevitabili aumenti di costi dovuti alla carenza d’acqua che si aggiungono ai diversi rincari a doppia e tripla cifra ormai ‘consolidati’ di materie prime ed energia. Così Coldiretti Pistoia, commentando le previsioni meteo del Consorzio Lamma a 15 giorni.

“Previsioni che non lasciano presagire una proficua inversione di tendenza. Salvo sporadiche ‘finestre’, la probabilità di pioggia sulla nostra provincia è del 5/10% fino al 20 luglio, spiega Coldiretti- con temperature ancora sopra la media. Siamo in pieno stato d’emergenza come ufficializzato Regione Toscana su tutto il territorio regionale”.

D’altronde, il 2022 si classifica nel primo semestre in Italia come l’anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica. “Ed è per questo che è indispensabile implementare il piano invasi contro la siccità elaborato congiuntamente a livello nazionale da Coldiretti e dall’Anbi –spiega Fabrizio Tesi, presidente Coldiretti Pistoia-. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini per raccogliere l’acqua piovana”.

Un buon esempio è dato dalla rete di piccoli invasi che caratterizza i vivai ornamentali pistoiesi, grazie agli investimenti degli anni passati. I ‘laghetti’ servono sia per accumulo dell’acqua piovana, sia per il riuso dell’acqua giù utilizzata per l’irrigazione goccia a goccia.

 

GLI EFFETTI DELLA SICCITÀ SUI COMPARTI DELL’AGRICOLTURA.

La siccità ha già portato conseguenze importanti. Coldiretti Pistoia ha tracciato una mappa comparto per comparto.

Il vivaismo ornamentale sta soffrendo come tutta l’agricoltura, ma grazie alla lungimiranza e agli investimenti degli imprenditori sta reggendo meglio di altri ambiti alla penuria d’acqua –spiega Coldiretti Pistoia-. Con tanta fatica e con l’ausilio di autobotti in alcuni campi, cosa che prima avveniva solo ad estate inoltrata, non certo a partire da giugno. Non mancano comunque piante ‘bruciate’ in cima, che non è detto si riprendano.

Floricolo. Il surriscaldamento delle serre rallenta il ciclo di maturazione dei fiori.

Ulivi. Il repentino esordio della stagione calda ha inciso negativamente sull’allegagione dei frutti –spiega Coldiretti Pistoia-, e lo stress idrico protratto può portare alla loro caduta. Le olive sono piccole.

Vigne. Per ora uva bella e abbondante, soprattutto le viti che affondano le radici su terreni argillosi. Quelle giovani, con radici meno profonde sono già in stress idrico –spiega Coldiretti Pistoia-. Senza piogge prima della vendemmia sarà un disastro, con a rischio gli stessi vigneti. Si prefigura, comunque, una vendemmia anticipata.

Mais. Più 70% di costi produttivi. A fronte di una resa media di 80 quintali per ettaro nel 2021, la siccità ha già quasi dimezzato la resa attesa –spiega Coldiretti Pistoia-. Resa per ettaro che calerà sicuramente per i danni che produrranno al mais in crescita da cinghiali e piccioni, e si azzererà se non ricomincerà a piovere.

Girasole. Analoghe dinamiche del mais.

Grano. Beneficiando delle poche piogge cadute a maggio in provincia non ha molto risentito della siccità.

Ortaggi. Sono in crisi, anche innaffiando i campi soffrono. I pomodori che si stanno raccogliendo sono più piccoli. Senza piogge la riduzione in quantità di produzione può arrivare al 50%.

Frutti di bosco. La scarsità delle piogge potrebbe ridurre la pezzatura e la commerciabilità dei prodotto.

Allevamenti. Oltre all’aumento dei costi per l’alimentazione –spiega Coldiretti Pistoia-, c’è un rallentamento del 20/30% della crescita giornaliera degli animali da carne e una perdita del 20/30% di produzione di latte che serve per i formaggi.

Domenico Murrone Comunicazione Coldiretti Pistoia

Comunicato stampa