Dopo i Ristoranti d’Italia 2015 dell’Espresso anche l’altra storica guida gastronomica italiana sancisce l’ascesa del ristorante di Serravalle Pistoiese dello chef-curatore d’arte Massimo Neri, i cui rating sono ormai sempre più vicini a quelli del leader Atman di Pescia. Gli esperti della Guida dell’Espresso apprezzano soprattutto la cucina fusion davvero innovativa di Neri e il clima cosmopolita, oltre all’intelligente dialogo fra enogastronomia e arte contemporanea. Il Gambero Rosso, oltre alla terrazza panoramica da bonus, parla di «personalità» di una proposta culinaria che «si muove sul binario terra-mare» con piatti «accattivanti» e «centrati per abbinamenti e contrasti».
Con 80 punti, cioè due in più dell’anno scorso, e due forchette, Sciatò, il ristorante di Serravalle Pistoiese dello chef-curatore d’arte Massimo Neri, è salito al secondo posto in provincia di Pistoia anche nell’edizione 2015 della storica guida ai ristoranti d’Italia Gambero Rosso. Che registra stabile al primo posto, sempre con 84 punti, Atman di Pescia di Igles Corelli.
Viene ribadito così, a pochi giorni di distanza, il risultato ottenuto dal ristorante-galleria d’arte di Neri nella Guida dell’Espresso ‘I ristoranti d’Italia 2015’, che gli ha assegnato 15,5/20 e il simbolo del cappello per la «cucina molto buona», a solo mezzo punto di distanza da Atman.
«Comodamente raggiungibile dall’A11 – si legge nella recensione del Gambero Rosso -, il suggestivo borgo medievale di Serravalle offre anche una tavola di notevole interesse». «Il locale – continua il testo della recensione – è arredato con sobrietà ed è dotato di graziose stanze, cucina a vista e soprattutto una bellissima terrazza panoramica (bonus). La proposta gastronomica denota personalità e si muove sul binario terra-mare con piatti innovativi e accattivanti, centrati per abbinamenti e contrasti».
Il Gambero Rosso segnala un menù a 40 euro da bonus, un altro di “crudi” a 55 euro e «tre possibilità “a sorpresa” a misura di tasca e appetito». Tra i piatti in evidenza, «canocchie crude con zuppetta burrata e lime, quaglia speziata con finferli, maccheroni sul capretto con limoni canditi, spaghetti al peperoncino affumicato con pecorino e menta, pesce sciabola con gelato ai capperi di Pantelleria, Mucco Pisano con giardiniera di verdure». E, come gran finale, «la zuppetta di mandorle cioccolato e caffè, e il macaron di ciliegie». Apprezzata la «la lista dei vini di ampio spessore» e il «servizio professionale ma allo stesso tempo in grado di far sentire chiunque a proprio agio».
Vale la pena confrontare il giudizio del Gambero Rosso con quello dei colleghi dell’Espresso. «A metà strada tra Firenze e il mare – affermano i secondi – questa terrazza panoramica, animata da esposizioni d’arte moderna, arredi in elegante stile bistrot, cucina a vista e un servizio preparato (anche sui vini) offre una bella impressione cosmopolita. La stessa che si ritrova in una proposta gastronomica dallo stile fusion non improvvisato, ma anzi nel senso alto di contaminazione, geografica e stagionale, occidentale e orientale, che rischia di più rispetto alla monotonia di menu altrove più scontati, modaioli o ripetitivi».
E queste sono le citazioni degli esperti dell’Espresso: «la purea di barbe rosse, emulsione di semi di girasole e fegato grasso, offerta come appetizer, è un biglietto da visita filigranato. Complessità ed equilibrio negli gnocchi, rafano, rognone e zucchine, come nei bei bucatini “hot wok”, ancora di barbe rosse, saltati con zenzero e verdure. Ottimo lo sgombro laccato su una stracciatella di burrata. Dolce-non-dolce il babà, finocchio e granita di carota. Cantina internazionale a ottimi prezzi».
Comunicato stampa
diADE Consulenti d’Innovazione