La Fib Cisl,tramite Sara Simboli, prende posizione sul San Domenico :

«Siamo a conoscenza da circa una settimana della comunicazione ufficiale di cessazione del servizio da parte della Cooperativa Idealcoop, affidataria dei servizi assistenziali e di comfort alberghiero dell’Rsa San Domenico, a partire dal 28 febbraio. Le problematiche del San Domenico sono note, da oltre un anno è stato intrapreso un percorso di confronto tra istituzioni, cooperativa, Cda e organizzazioni sindacali per trovare soluzioni volte a garantire la ripresa della struttura e i livelli occupazionali.

A quanto pare, però, il tanto auspicato accordo tra Cooperativa e Cda del San Domenico non è stato raggiunto, sia in relazione al piano di rientro del debito che relativamente alla gestione. Di fatto, il Cda, già dal 30 settembre ha adottato una delibera in cui viene ribadito il termine ultimo del servizio affidato alla Cooperativa col 28 febbraio prossimo.

Nel frattempo con il piano di sviluppo consegnato anche alle organizzazioni sindacali, il Cda si impegnava in azioni concrete relative al piano di rientro del debito che a quanto pare, stante le dichiarazioni della cooperativa, sono stati disattesi. E proprio in ragione di questo, qualunque possibile accordo tra i due soggetti pare essere venuto meno. Quello che ci preoccupa maggiormente al momento è che, a oggi, nonostante un incontro tra Cgil e Cisl tenuto nei giorni scorsi con il Cda del San Domenico, per comprendere le prospettive conseguenti alla dichiarata e imminente cessazione da parte della Cooperativa, alcuna decisione era stata ancora assunta in merito.

A seguito di quell’incontro, totalmente infruttuoso, come Cgil abbiamo dunque inviato una richiesta formale allo stesso Cda, al sindaco Giurlani e alla Sds, invitandoli a comunicarci con urgenza le loro decisioni in merito: si intende procedere con un affidamento temporaneo ad altri? Si intende assumersi la responsabilità economica diretta della struttura? Cosa si intende fare, non più a parole ma a fatti, per garantire la tenuta della struttura?”.

A oggi nessuno ci ha risposto e chiediamo a questo punto pubblicamente che lo facciano. Siamo in una situazione altamente critica, che mette a rischio non soltanto 23 posti di lavoro, ma anche la garanzia assistenziale degli ospiti, attualmente circa cinquanta anziani».

Comunicato stampa