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Sabato 5 ottobre, ore 17,30 presso il Palagio di Pescia (Gipsoteca Libero Andreotti),si terrà la presentazione del volume di Alessio Di Bene, edito dall’Istituto Storico Lucchese “Una chiesa ritrovata. La vicenda della pieve dei Ss. Martino e Sisto a Medicina”. Il volume presenta la prefazione di Alberto Maria Onori (medievista) e il saggio introduttivo di Valerio Ascani, docente di Storia dell’Arte e dell’Architettura Medievale presso l’Università di Pisa. La monografia è completata dall’integrale trascrizione delle inedite “Memorie dei Pievani di Medicina (1542-1949)” curata dall’archivista Paolo Cipriani. L’evento è realizzato dalla sezione locale dell’Istituto Storico Lucchese in collaborazione con la Direzione dei Musei Civici di Pescia.

Lo storico Alberto Maria Onori scaverà nei meandri delle ricerche compiute da Alessio Di Bene e, con l’ausilio di immagini, verranno ripercorsi sia la storia della chiesa romanica poi pieve lucchese e sia i vari tasselli che sono serviti per riportarla alla luce, dopo un paio di secoli trascorsi nelle nebbie dell’oblio. Così la modesta cappella romanica si è accresciuta fino a inglobare il campanile fortificato e assurgere, nel Cinquecento, al ruolo di pieve riunendo sotto di sé, dopo la conquista fiorentina, le restanti chiese lucchesi. Nel corso della conversazione con l’Autore verrà trattato dell’accurata ricerca documentaria, delle razionali ricostruzioni tecniche e planimetriche, oltre che di alcuni reperti ritrovati nei luoghi più disparati, che sono stati fondamentali per dipanare la complicata evoluzione di questa chiesa, consentendo quindi di apprezzare non solo la realtà storica di Medicina, ma dell’intera Valleriana. Valerio Ascani, docente di storia dell’arte presso l’Università di Pisa, in proposito del volume, sostiene che quest’ultimo «consente di riportare la chiesa di Medicina, esclusa fino a tempi recenti dalle specifiche trattazioni e catalogazioni delle chiese medievali del territorio, al suo ruolo storico e di ricostruire un tassello non irrilevante e, anzi, finanche emblematico nel quadro della cultura artistica lucchese e toscana del Medioevo».

Dario Donatini

Comunicato stampa