La parlamentare azzurra torna a sottolineare la carenza di impianti in Toscana: “Le regioni devono adeguarsi. Governo incoraggia buone pratiche di trattamento rifiuti”
Roma, 21 aprile. “Chiudere il ciclo dei rifiuti sul territorio, senza più dipendere da regioni virtuose o, addirittura, dall’estero è obiettivo che potremo finalmente raggiungere grazie al PNRR. In Italia, da Nord a Sud passando per il Centro – penso alla mia Toscana lasciata indietro da veti politici e indecisione – mancano gli impianti per il trattamento dei rifiuti, Utilitalia stima ne manchino almeno 30, e la forbice nella gestione è sempre più ampia”, dichiara Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia e componente VIII Commissione.
“L’efficienza nel trattamento – spiega la parlamentare – si traduce in costi minori per il cittadino e le imprese ma anche in minori costi ambientali, grazie alla riduzione del conferimento in discarica, come ci chiede la UE, visto che, inoltre, le discariche sono prossime all’esaurimento e versano in condizioni preoccupanti proprio nelle aree dove non ci sono sufficienti impianti. Per questo, grazie ai fondi del PNRR possiamo sbloccare i progetti di trattamento dei rifiuti, tra i quali anche i termovalorizzatori, azzerando il divario tra aree del Paese”.
“Da non dimenticare il capitolo dedicato ai progetti bandiera per le filiere strategiche, che permetterà ai nostri molti distretti produttivi di chiudere il ciclo dei propri rifiuti con certezza e affidabilità”, sottolinea Mazzetti. “In questo innovativo filone sono riuscita, con mio Odg di dicembre, a inserire anche i progetti di recupero delle materie prime critiche, rare e sempre più costose, mentre, di recente, nell’ambito del decreto energia, ha avuto parere favorevole un altro mio Odg volto a semplificare la realizzazione dei termovalorizzatori. Il governo sta facendo passi concreti, le Regioni – a partire dalla Toscana, dove oramai tutti stanno denunciando i deficit impiantistici – non hanno più scuse e devono adeguarsi”.
“Si è parlato molto e a sproposito negli anni del cosiddetto “business dei rifiuti” – aggiunge ancora Mazzetti – quando bisognerebbe evidenziare il contributo reale del settore in termini di Pil (0,8%) e di ricadute occupazionali (95mila addetti, fonte Sole24Ore). Fare affari significa proprio questo: creare un’occasione di sviluppo dal nulla, da un rifiuto per di più, con ricadute benefiche per la collettività e l’ambiente, per di più, come nel caso dei termovalorizzatori, restituendo dai rifiuti una parte di quella energia che ci serve. Per questo dobbiamo incoraggiare e sostenere le buone pratiche di trattamento dei rifiuti e sbloccare tutti i progetti meritevoli”, conclude.
Lorenzo Somigli
Comunicato stampa