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Domenica 17 gennaio 2016 – ore 16:15
Compagnia La Combriccola
“Villa Felice” commedia comica in leggero vernacolo lucchese di Marco Nicolosi
Genere: commedia in vernacolo
Domenica 24 gennaio 2016 – ore 16:15
Associazione Culturale Smaskerando
“La Morte ti fa Bella” di Stefano Cosimini
Genere: commedia
Domenica 7 febbraio 2016 – ore 16:15
Compagnia Teatro Studio
“Realityshow” di Roberto Birindelli
Genere: commedia
Domenica 14 febbraio 2016 – ore 16:15
Compagnia del Centro
“Un Amore al Centro Anziani” commedia in vernacolo lucchese di Giampiero Della Nina
Genere: commedia in vernacolo
Domenica 21 febbraio 2016 – ore 16:15
Compagnia Le Fortunate Eccezioni Teatro
“Parole incatenate” di Jordi Galceran
Genere: drammatico
Domenica 28 febbraio 2016 – ore 16:15
Compagnia Teatro dell’Accadente
“The Gin Game” di D. L. Coburn
Genere: drammatico
Domenica 6 marzo 2016 – ore 16:15
Compagnia Teatro Insieme
“La valigia ovvero l’armonia dell’Universo” di Elisa Simi e Marusca Cinerai
Genere: commedia
Domenica 13 marzo 2016 – ore 16:15
Compagnia dei Sognatori
“Di che segno sei?” commedia brillante in due atti di Mariaraffaella Lanzara
Genere: commedia
Domenica 20 marzo 2016 – ore 16:15
Compagnia Arte Teatrale Invicta
“Ci penso io!” commedia comica in vernacolo lucchese di Giacomo Paolini
Genere: commedia in vernacolo
Domenica 3 aprile 2016 – ore 16:15
Compagnia I Postumi Teatro
“Figuranti – Los Figurantes” commedia filosofica in due atti di José Sanchis Sinisterra
Genere: commedia
Per informazioni e prenotazioni, contattare Rita Nelli al 320/6320032 o scrivendole alla mail fitalucca@gmail.com.
I programmi delle rassegne F.I.T.A. Lucca sono consultabili sul sito www.fitalucca.it.
Il programma può subire variazioni indipendenti dall’organizzazione.
Domenica 17 gennaio 2016 – ore 16:15
Compagnia La Combriccola
“Villa Felice” commedia comica in leggero vernacolo lucchese di Marco Nicolosi
Lo spettacolo
Siamo in pieni anni ‘90, il progresso avanza di pari passo all’età di chi è nato prima; per molti anziani non ci sono più parenti pronti ad accoglierli e ad accudirli. La cosa accomuna i protagonisti della nostra storia che nonostante le loro disparate origini e i passati lavorativi si ritrovano ospiti di una casa di riposo come purtroppo ce ne sono molte e cioè poco attente alle esigenze dei propri ospiti ma ben attente ai profitti che si possono trarre da essi. Questa volta, però, i responsabili della suddetta casa di riposo hanno fatto male i conti sottovalutando le potenzialità e lo spirito di gruppo dei loro ospiti. La forza della disperazione porterà i nostri baldi vecchietti ad unirsi e chissà se le capacità strategiche del generale Angelo Belli, ex assaltatore reduce da innumerevoli battaglie, le consulenze finanziarie di Priamo, ex contabile, la flemma del conte Ariosti, l’innocenza di Armandino, ex artigiano, i servigi di Brigida, ex maestra elementare, e di Violina schizzata ed estroversa ospite della struttura e la complicità interna di Cassio, un infermiere buontempone, porteranno al successo sperato … certo!! ma sì!! … forse!!
“Non c’è due senza tre e il quarto vien da sé” recita il detto e così anche per Marco Nicolosi che dopo “I Ghiavolacci”, “Oggi polli, domani grilli”, “Né tu, né io”, torna con questa nuova commedia dal titolo “Villa Felice” e ancora una volta gli amici della Combriccola ci regaleranno un bel momento di ilarità e spensieratezza.
INTERPRETI / PERSONAGGI
Giancarlo Lovi / Armandino, ospite della casa di riposo, ex artigiano
Maurizio Allegrini / Carlo, ospite della casa di riposo, nobile decaduto
Paolo Mazzi / Angelo, ospite della casa di riposo, ex militare
Marco Nicolosi / Priamo, ospite della casa di riposo, ex contabile
Barbara Salvetti / Violina, ospite della casa di riposo, ex casalinga
Stefano Cesaretti / Cassio, infermiere allegrone della casa di riposo
Paola Mazzi / Benita, caposala responsabile della casa di riposo
Serena Celli / Brigida, ospite della casa di riposo, ex maestra
Roberta Chiocchi / Ester, infermiera
Emanuele Fanti / Giovanni, giovane infermiere
Sara Nicolosi, Luca Lovi, Elisa Nicolosi, Anna Raffaelli, Anna Buoncristiani, Matteo Rugani / Ragazzini delle Scuole
Suggeritrice: Donatella Belluomini
Luci ed audio: Luca Santucci
Regia di Marco Nicolosi
Domenica 24 gennaio 2016 – ore 16:15
Associazione Culturale Smaskerando
“La Morte ti fa Bella” di Stefano Cosimini
Lo spettacolo
Tratto dall’omonimo film Premio Oscar del 1992, La Morte ti fa Bella è una commedia noir incentrata sulla rivalità tra le due protagoniste: Madeline, ex stella del cinema, e Helen, aspirante scrittrice. Le due donne si scontreranno senza esclusione di colpi (e di colpi di scena) trascinando nella loro follia Ernest, un ricco chirurgo senza spina dorsale. Madeline e Helen saranno disposte a spingersi al margine della moralità per raggiungere ammirazione e successo. E non sarà sicuramente l’omicidio a delimitare il loro confine morale. La comicità nera delle vicende si intreccia nella cornice di una surreale Hollywood abitata da personaggi altrettanto assurdi, specchio di una società reale basata sull’apparenza.
Reduce dal successo di Dracula – Il Musical, la Compagnia Teatrale Smaskerando decide di cimentarsi per la prima volta nell’allestimento di una commedia. Trattandosi di un film vincitore di un Premio Oscar per gli effetti speciali, era ben difficile pensare di poter trasporre fedelmente la pellicola. Per questo abbiamo cercato di aggirare le difficoltà della messa in scena con soluzioni originali, palesando l’artificio teatrale e spettacolarizzando il tutto con scenografie e numeri molto vicini al nostro background di teatro musicale.
INTERPRETI / PERSONAGGI
Martina Palagi / Madeline Ashton
Simona Lucchesi / Helen Sharp
Dario Casci / Ernest Menville
Chiara Millo / Lisle Von Rhuman • Rose • Psicologa • Anna • Dottoressa • Cantante 1
Sebastiano Catignani / Chagall • Dakota • Dottor Franklin • Dottore • Prete • Cantante 2
Clara Cosimini, Silvia Galgani, Giulia Lotti, Giulia Menichini, Simone Palagi, Marco Rubertà / Comparse, Tecnici di scena
Scenografie: Dario Casci
Costumi: Clara Cosimini
Coreografie: Giulia Lotti
Trucco e parrucco: Martina Palagi, Simona Lucchesi, Silvia Galgani
Effetti speciali: Sebastiano Catignani
Tecnici: Katia Cosimini, Luigi Corazza
Regia di Stefano Cosimini
Domenica 7 febbraio 2016 – ore 16:15
Compagnia Teatro Studio
“Realityshow” di Roberto Birindelli
Lo spettacolo
Il testo segue le vicende di una famiglia ripresa da un’emittente televisiva nella sua quotidianità per un Reality, una specie di Family Show o Grande Fratello, una famiglia nella quale domina la madre che ha nel genero uno stretto alleato nella sua smania di protagonismo e di spasmodica ricerca della notorietà, mentre il marito si chiude in una forma di totale incomunicabilità e la figlia finisce per ribellarsi. Ai margini di questo nucleo vive una zia estraniata in un suo delirante mondo poetico.
Altre tre persone entrano poi nella fiction con forte impatto, due giovani portatori di valori condivisibili e una terza che rappresenta pateticamente il sottobosco del mondo dello spettacolo.
Strutturali alla cornice televisiva sono poi il regista e il presentatore, il primo un abile manipolatore pienamente integrato nelle logiche dello show business, il secondo invece una semplice pedina. Tutti i personaggi sono comunque inseriti su un doppio binario tra riprese TV a volte nascoste e vita reale.
Realityshow è un testo che alterna momenti drammatici ad altri comici volendo toccare tutte le corde dell’animo umano che dal sublime può scendere fino al miserabile; la cornice della fiction tv con la sua falsità è paradigmatica della perdita di valori e del degrado culturale cui assistiamo giornalmente; allineati al conformismo mediatico e in balia di un mare d’immagini e di twitter stiamo perdendo il contatto reale con il prossimo e quindi la vera comunicazione.
Sottinteso, ma non troppo, il messaggio dell’autore che solo l’Arte, la Poesia e quindi il Teatro in primis ci potranno salvare, perché in fondo il fine del teatro non è fotografare la realtà ma piuttosto trovarne un senso.
INTERPRETI / PERSONAGGI
Mariella Dessena / Madre
Claudio Andreotti / Padre
Alessandra Minghi / Figlia
Valerio Marino / Genero
Silvia Parenti / Marylin, Donna velata
Maria Fantacci / Zia
Massimiliano Barsotti / Regista
Alessandro Pingitore / Leo
Francesco Cosci / Infermiere
Marco Minghi / Presentatore
Luci e suono: Salvatore Lardieri, Alessandro Meozzi
Costumi: Laboratorio T. S.
Regia di Roberto Birindelli
Domenica 14 febbraio 2016 – ore 16:15
Compagnia del Centro
“Un Amore al Centro Anziani” commedia in vernacolo lucchese di Giampiero Della Nina
Lo spettacolo
Il quotidiano tran tran della vita comunitaria di un Centro Anziani viene sconvolto da un’incredibile notizia: due italo americani, fratello e sorella, sono venuti in Italia per trovare nel paese di nascita della loro madre, l’anima gemella. La preferiscono in su con l’età ed in particolare vogliono che parli lo stesso linguaggio della loro genitrice, ormai deceduta, ma che ha lasciato nei loro cuori, una traccia indelebile.
Il Centro Anziani di quel paese è dunque, per i due italo americani, il luogo ideale per esercitare la “caccia al tesoro”, e finalmente coronare il loro sogno d’amore.
Inizia così una gara fra i frequentatori del Centro per essere i favoriti, con il sogno d’intraprendere un ormai insperato viaggio di nozze e volare verso una nuova vita in America.
INTERPRETI / PERSONAGGI
Velia Bertuccelli / Domenica (Menna)
Grazia M. Sivieri Benetti / Guendalina (Lina)
Angela Pera / Mercede
Roberto Di Giulio / Basilio
Orlando Collodi / Don Anchise
Vally Cerri / Desdemona (Mona)
Giovanna Pacciardi / Piccarda (Cea)
Remo Ambrogini / Tristano
Eleonora Lamandini / Sandra
Alessandro Nottoli / Ispettore
Laura Pardini / Lucrezia (Crezia)
Roberto Del Carlo / Joe Cappello
Rachele Avagliano / Betty Cappello
Costumista: Mimma Fanucchi
Regia di Eleonora Lamandini
Domenica 21 febbraio 2016 – ore 16:15
Compagnia Le Fortunate Eccezioni Teatro
“Parole incatenate” di Jordi Galceran
“La verità non esiste, ma anche laddove esistesse spesso non riusciamo a vederla, fino alle estreme conseguenze”
Lo spettacolo
Quale è il limite tra l’amore, il fuoco di una sana passione, e l’ossessione? Chi lo stabilisce? Chi riesce a percepirne i contorni? Chi è vulnerabile e chi no? Chi è la vittima? Chi il carnefice? La crudeltà e l’inganno permeano tutta la vicenda e l’angolazione da cui appaiono i fatti cambia in continuazione, mutando l’opinione e l’apparente natura dei personaggi. Ogni verità è illusoria e solo il finale darà una giusta visione dei fatti pregressi, insieme alla perenne inquietudine circa la cattiveria, la gratuità del male e le distorsioni che la mente opera sulla realtà. Troppo spesso si leggono notizie di barbara violenza in ambito familiare, o contro le donne. Spesso tutto questo accade accanto a noi, senza che ce ne rendiamo conto. Spesso ci facciamo ingannare da pregiudizi o falsi moralismi. Spesso voltiamo la testa da un’altra parte e Noi, siamo immuni da tutto questo? Tutti abbiamo lati oscuri e limpidi, macabri e innocenti.
“Una notte, tornavo a casa a piedi era una notte calda, silenziosa. In un’aiuola vidi un gatto grigio, che sembrava tutto preso da qualcosa. Quando fui abbastanza vicino, vidi che questo qualcosa era un topolino di colore bruno. Stavano immobili, l’uno di fronte all’altro, in tensione, e si guardavano. I due rimasero così per qualche istante, soppesando, credo, l’uno le possibilità dell’altro. All’improvviso, il topo cominciò a correre verso destra. Il gatto, con un semplice salto, gli piombò addosso, immobilizzandolo. Rimase così per qualche secondo e poi lo liberò. Ancora qualche secondo di attesa e il topo ripeté il suo tentativo, con identico risultato. E poi una volta ancora. Mi resi conto che stavo assistendo alla viva rappresentazione di una frase fatta: giocare come il gatto con il topo. Perché, in effetti, il gatto stava giocando. La sua superiorità era evidente, poteva farla finita con il topo quando voleva, eppure continuava a dargli speranze, offrendogli possibilità di fuga. Il gioco si ripeté ancora un paio di volte, fino a che il gatto azzannò il topo su una delle zampette posteriori. Rimase a lungo con i denti conficcati nella zampa del topo, fino a che non lo liberò nuovamente. Il topo cercò ancora di fuggire, si trascinava. Il gatto lo seguì e gli si piazzò nuovamente davanti. Si guardarono. Il gatto gli diede qualche spinta con gli artigli, come per invitarlo a fuggire ancora. Il topo, pateticamente, ci provò, intanto che il gatto lo osservava. Poi questi gli si avvicinò di nuovo e lo immobilizzò. Stavolta, però, conficcò i denti nel collo. Il topo rimase immobile. Il gatto gli diede un paio di colpi per accertarsi che fosse morto e poi se ne andò via. Non so molto del comportamento animale, però mi sorprese che un gatto potesse avere un tipo di atteggiamento che consideravo specificamente umano: la perversità. Allora immaginai che quell’atteggiamento così perverso poteva averlo imparato solo dal contatto con gli umani. Noi umani sì che siamo crudeli. Ho immaginato quel tipo di persona che fa della vita con il proprio partner un inferno, che gode nell’umiliare, che non prova empatia, che disprezza i diritti e il dolore degli altri. Ho immaginato un uomo e una donna osservati da quel gatto e, con quell’uomo e con quella donna, ho scritto Parole incatenate.”
Jordi Galceran
INTERPRETI / PERSONAGGI
Alessandro Lutri / Ramon
Rosaria Verazzo / Laura
Adattamento di Alessandro Lutri
Luci: Roberto Pecchia, Claudio di Paolo
Scenografia: Roberto Pecchia
Costumi: Rosaria Verazzo, Alessandro Lutri
Assistente alla regia: Valeria Belloni
Regia di Roberto Pecchia
Per il tema trattato lo spettacolo è adatto ad un pubblico adulto
Domenica 28 febbraio 2016 – ore 16:15
Compagnia Teatro dell’Accadente
“The Gin Game” di D. L. Coburn
Lo spettacolo
The Gin Game offre la visione di uno spaccato esistenziale riguardante due mature persone, Fonsia e Weller, ospiti di una casa di cura convenzionata. La trama è piuttosto semplice: Weller, ricercatore di mercato in pensione, insegna a Fonsia, una matura puritana figlia di un pastore metodista, il gioco del gin nel quale da sempre eccelle. Weller è affettuoso e cordiale ma quando Fonsia, che ha imparato subito le regole del gioco, comincia a vincere superando il maestro, scatena il suo disappunto, tanto più crescente fino a diventare collera, rabbia allo stato puro.
Dietro questa collera si nascondono ragioni più profonde del semplice orgoglio ferito: l’uomo è vittima di un passato fatto di delusioni, di frustrazioni economiche e personali; Fonsia sfoga le sue delusioni fatte di abbandoni e altrettante delusioni, cedendo al turpiloquio ed agli istinti ben lontani dal suo abituale stile di vita e dalla sua educazione.
Il finale ci mostra la dura realtà: due esseri umani stanchi e sfiduciati che avrebbero potuto essere due buoni amici se non fossero stati troppo impegnati a nascondere la propria infelicità dietro il velo dell’ipocrisia.
INTERPRETI / PERSONAGGI
Gabriella Ghilarducci / Fonsia Dorsey
Mauro Tommasi / Weller Martin
Scenografia e luci di Alessandro Meozzi
Fonica di Marco Fini
Costumi e grafica di Gabriella Ghilarducci
Regia di Luca Brozzo
Domenica 6 marzo 2016 – ore 16:15
Compagnia Teatro Insieme
“La valigia ovvero l’armonia dell’Universo” di Elisa Simi e Marusca Cinerai
Lo spettacolo
Due misteriose creature, un uomo ed una valigia piena di ricordi a cui aggrapparsi ad ogni costo. Ma le regole sono regole e l’uomo dovrà fare una scelta se vorrà oltrepassare il confine. Un carosello di personaggi e ricordi ruoteranno attorno all’uomo, alle prese con i suoi sentimenti in un turbinio di emozioni e ataviche reminiscenze che porteranno il protagonista a compiere la scelta … regole permettendo!
Nei dialoghi serrati ed incalzanti, emerge il dramma dell’uomo contemporaneo: la solitudine, il vuoto in cui egli inevitabilmente precipita se, travolto da migliaia di obblighi e impegni, dimentica le piccole cose che veramente contano, le uniche capaci di dare un senso alla vita.
INTERPRETI / PERSONAGGI
Fabio Cinerai / L’Uomo
Daniel Gialdini / Guardia di porta, L’Amico
Alessandro Nottoli / Mastro di chiavi, Il Padre
Elisa Simi / La Ragazza
Eleonora Lamandini / La Moglie
Marika Andolfi / La Professoressa di Storia
Matteo Pollastrini / Il Figlio
Walter Lunardi / Il Passeggero
Roberta Soraggi / La Padrona
Rachele Avagliano / La Zia
Luci e suoni: Roberto Benedetti
Regia di Elisa Simi e Marusca Cinerai
Domenica 13 marzo 2016 – ore 16:15
Compagnia dei Sognatori
“Di che segno sei?” commedia brillante in due atti di Mariaraffaella Lanzara
Lo spettacolo
Una gustosa satira di costume particolarmente attuale e viva nei suoi riflessi umani e sociali.
Socrate, un esperto e affermato psicanalista, sollecitato dai suoi amici, si traveste da maga per aiutare Cecilia ad uscire dall’influenza del mago Citrino, onnipresente nella sua vita familiare. Davanti a lei si alternano, così, personaggi che rappresentano il lato comico e ridicolo dell’umanità con tutti i suoi limiti, le debolezze, le manie tipiche della vita quotidiana.
Lo psicanalista riesce a dimostrare, e non solo a Cecilia, che la chiromanzia e l’astrologia non sono che un piccolo riflesso della psicanalisi.
Ognuno può trovare la serenità e l’equilibrio dell’io fidando soltanto sulle proprie forze, sui propri entusiasmi e non sulla credulità effimera ed illusoria della magia.
INTERPRETI / PERSONAGGI
Matteo Di Paolo / Socrate
Ilaria Favali / Elena
Giovanni Cuomo / Venerando
Massimo Pellegrini / Primo • Mago Citrino
Irene Pellegrini / Cecilia
Fabrizio Petri / Guido • Idraulico • Alberto
Mariuccia Sapuppo / Emma • Poppea • Zitella
Mauro Gualzetti / Primo cliente • Armando • Edoardo
Ilaria Tambellini / Cameriera
Sara Di Vito / Santippe
Trucco e parrucco: Benedetta Carmassi
Costumi: Marilena Frizza
Aiuto regia: Fabrizio Petri
Regia di Mariella Cuomo
Domenica 20 marzo 2016 – ore 16:15
Compagnia Arte Teatrale Invicta
“Ci penso io!” commedia comica in vernacolo lucchese di Giacomo Paolini
Lo spettacolo
La vicenda si svolge negli anni Venti del ‘900 in una villa sulle colline del Capannorese in provincia di Lucca. Narra le vicende di una famiglia nella quale Miranda, una ricca vedova (di un emigrato che aveva fatto fortuna in America) con un’avvenente figliola da maritare, si trova alle prese con il fratello Romolo, un faccendiere che vuole occuparsi di tutto con le sue strampalate idee, teorie ed invenzioni.
Si avvicendano sulla scena, oltre ad una saggia e scaltra governante, un giovane maestro di disegno, una ragazza in cerca di marito, un impresario approfittatore delle stramberie di Romolo ed un Marchese, accompagnato dalla fedele segretaria, in cerca più di una dote che di una moglie.
Completa il cast Annibale, un abile uomo d’affari combattuto tra l’amore per Miranda e per sua figlia Rosina.
INTERPRETI / PERSONAGGI
Claudia Fambrini / Miranda, ricca vedova
Arnaldo Iacopetti / Romolo, suo fratello
Simona Casella / Rosina, figliola di Miranda
Daniele Tognarelli / Riccardo, innamorato di Rosina
Simonetta Bianchi / Filumena, governante di casa
Valentina Fambrini / Angiolina, innamorata di Riccardo
Samuele Tognarelli / Annibale, amico di Miranda
Riccardo Dinelli / Marchese Arboreti
Antonietta De Benedictis / Segretaria del Marchese
Assistente alla regia: Maria Rosa Paolini
Trucco e costumi: Vanda Lucarelli, Monica Danesi
Scene a cura del Collettivo
Regia di Cataldo Fambrini
Domenica 3 aprile 2016 – ore 16:15
Compagnia I Postumi Teatro
“Figuranti – Los Figurantes” commedia filosofica in due atti di José Sanchis Sinisterra
Lo spettacolo
‹‹Chi sono quegli esseri anonimi e oscuri che il drammaturgo scaraventa con indifferenza nell’arena dell’azione? Senza neanche scomodarsi a dare loro un nome, una caratterizzazione, una voce [...].
Li fa ciondolare come imbambolati per la trama; masse opache, ombre che vagano vicino all’incandescenza degli altri, i veri figli della fantasia dell’autore: i protagonisti. Entrano ed escono generalmente inerti, come piccole meteore trascinate dal passaggio folgorante di una cometa: eterno seguito, corteo, accompagnamento, comparsa nobile e plebea, cortigiani o popolo… Non importa: niente li redime dalla loro esigua identità, dal loro quasi non essere. [...].
Quale maggior spregio su un palcoscenico che passare inosservati, che ostentare l’anonimia? Il loro destino implacabile è l’oblio, ma non già nel finale, quando cala il sipario, bensì quasi dalla prima apparizione, dato che la loro presenza non esige altro rimedio che elevarsi alla frontiera dell’assenza. [...].
Tuttavia accade a volte che le comparse si ribellino. Queste figure grigie, sbiadite, quasi senza volto e dal ruolo esiguo decidono all’improvviso di fermare la rappresentazione, di controllare la distribuzione dei ruoli, di discutere sull’opera e di porsi il grande quesito: che fare?››
J. S. Sinisterra
INTERPRETI / PERSONAGGI
Alfredo Marasti / Guardia 1°
Giada Agresti / Guardia 2°
Chiara Paladini / Paggio
Lorenzo Barsocchi / Commensale 4°
Sara Mazzoncini / Contadina 2°
Filippo Valentini / Cortigiano 5°
Luca Fidia Pardini / Popolo
Lorenzo Bonaccorsi, Alessandro Carobbi, Davide Giannelli / I tre Frati Cappuccini
Matteo Pollastrini / Prigioniero 3°
Vezio Bianchi / Cospiratore 9°
Emanuele Giorgi / Ufficiale del Regno
Eleonora Papera / La Novizia
Agnese Manzini / Dama 5°
Maria Carrara / Dama 6°
Alessandro Fulceri / Il Mendicante
Matilde Bernardi / La Mendicante
Francesco Nutini / Metallurgico 8°
Trucco: Azzurra Agresti
Locandina e promozione dello spettacolo a cura di Alessandro Bianchi
Un ringraziamento speciale per l’aiuto nell’allestimento a Simone Lippi
Regia di Tiziano Rovai
Comunicato stampa