Ieri incontro a Pistoia di Confagricoltura con l’assessora e vicepresidente della Regione Saccardi sulla normativa delle serre agricole temporanee e sulle prospettive del florovivaismo. Il presidente regionale di Confagricoltura Neri: «rispettare le specificità del vivaismo, che vale in Toscana 800 milioni». Il presidente e il direttore provinciali Zelari e Lombardi: «legare la durata delle serre alla vita delle aziende, al loro ciclo produttivo». L’assessore all’urbanistica di Pistoia Cialdi: «la serra non è un manufatto edilizio, ma una propaggine impiantistica». Saccardi: «non dipende solo da me, ma dateci una proposta normativa dettagliata e la affronteremo assieme al presidente e all’assessore all’urbanistica della Regione».
                              
L’assessora all’agricoltura e vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi ha espresso la propria disponibilità a caldeggiare all’assessore all’urbanistica regionale Stefano Baccelli e al presidente Eugenio Giani un «allentamento delle norme» sulle serre agricole temporanee che consenta alle aziende del settore vivaistico e florovivaistico di non vedere penalizzata la propria attività. E Confagricoltura Pistoia, come richiesto dall’assessora Saccardi, le invierà a breve la propria proposta dettagliata di modifica normativa e regolamentare, che si affiancherà ad altre proposte già avanzate nella stessa direzione come la recente mozione dei consiglieri regionali Capecchi e Fantozzi.
Si è concluso così l’incontro di ieri pomeriggio a Pistoia nella sede provinciale di Confagricoltura fra Stefania Saccardi e i vertici di Confagricoltura sul tema della regolamentazione delle serre temporanee e le prospettive del vivaismo e del florovivaismo, a cui erano presenti gran parte dei maggiori esponenti del mondo vivaistico pistoiese e diversi rappresentanti delle istituzioni comunali e regionali. Incontro a cui è intervenuto l’assessore comunale di Pistoia al vivaismo Gabriele Sgueglia parlando del ruolo attivo che la sua Giunta vuole svolgere a sostegno dell’attività del comparto e durante il quale è stato letto un messaggio del sottosegretario di stato con delega al florovivaismo Patrizio La Pietra, alle prese con la riforma del settore florovivaistico e attento alla questione della riconversione degli impianti serricoli in siti agroenergetici, che presuppone chiarezza anche sullo stato delle serre temporanee (categoria in cui rientrano gran parte delle serre a uso agricolo). Senza dimenticare l’illuminante relazione tecnica del Prof. Alberto Pardossi, ordinario di Orticoltura e floricoltura dell’Università di Pisa, sulle serre del futuro fra innovazione e sostenibilità del florovivaismo.
«Il vivaismo è un settore molto specifico di primaria importanza a livello nazionale che in Toscana vale circa 800 milioni di euro (l’80% destinato all’esportazione) – ha detto il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri –, pertanto è opportuno in un incontro come questo focalizzarsi sul problema fondamentale delle serre: la semplificazione dei percorsi è necessaria per i vivaisti pistoiesi».
«È un argomento centrale per noi vivaisti – ha confermato Andrea Zelari, presidente di Confagricoltura Pistoia – perché le serre e la protezione delle piante negli ultimi anni sono diventate sempre più importanti, anche a causa dei cambiamenti climatici, per far crescere le piante in maniera ottimale ed ecosostenibile. Oggi la normativa ci dice che le serre agricole dopo 2 anni vanno rimosse. Che facciamo? Le rimuoviamo e poi rimontiamo?». Ha ripreso e approfondito tale punto il direttore di Confagricoltura Pistoia Daniele Lombardi: «il motivo principale per cui è stato organizzato questo convegno è trovare una soluzione tecnico-normativa che consenta ai vivaisti e ai florovivaisti di mettere a posto la situazione delle serre temporanee, perché ci sono diverse leggi che nel tempo si sono susseguite e hanno creato un vulnus che non permette ai nostri agricoltori di avere le serre a puntino sul piano normativo. Quindi noi chiediamo alla Regione soprattutto di legare la durata della vita delle serre alla durata della vita dell’azienda, al suo ciclo produttivo: non è pensabile che una serra sotto la quale i nostri agricoltori coltivano debba essere demolita dopo tot anni e poi ricostruita, perché creerebbe dei danni sia economici sia tecnici che non possiamo permetterci».
Su questo concetto è intervenuto anche l’assessore all’urbanistica del Comune di Pistoia Leonardo Cialdi, geometra di professione: «il concetto secondo me errato nella normativa – ha argomentato – è il principio della temporaneità della serra, che non è un manufatto edilizio, ma una propaggine impiantistica. Oltretutto parliamo di un tipo di agricoltura dove non ci sono le rotazioni colturali. Nei vivai lo smontaggio per poi riallestirle nello stesso luogo non ha senso. Giusto invece, in linea di principio, disciplinare le dimensioni e i materiali delle serre».
«Io sono venuta oggi ad ascoltare – ha dichiarato la vicepresidente e assessora all’agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi – perché il tema non riguarda solo l’assessorato all’agricoltura ma riguarda soprattutto e prevalentemente l’assessorato all’urbanistica. Però credo che sia doverosa una interlocuzione e un ascolto da parte della Regione di un settore che è uno dei più importanti non solo per la nostra regione ma anche a livello nazionale: il vivaismo vive un momento molto importante, lo ha vissuto negli anni del Covid con una crescita straordinaria e ancora adesso è uno degli ambiti che muove una quantità molto importante di occupazione e di valore, anche in termini di esportazione, e quindi sul tema delle serre, della possibilità di realizzarle e soprattutto di mantenerle sul territorio per un tempo più lungo, credo che sia necessaria una riflessione della Regione Toscana. Affronteremo il tema insieme al presidente e all’assessore all’urbanistica».

Addetto stampa Lorenzo Sandiford– lorenzo.sandiford@gmail.com
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Comunicato stampa