Pronta risposta di Lucia Guidi al comunicato di Pescia Cambia pubblicato ieri :
Egregio Signor Pesciacambia,
Leggo con piacere le sue “divertite” affermazioni (sebbene, mi creda, ci sia poco da ridere in una situazione di questo tipo) e mi permetta anche una punta di soddisfazione nel constatare che, anche un’essenza sconosciuta e nascosta dietro il paralume di un partituccio (?), laboratorio (?), senta la necessità di rispondermi sulla questione, anche se in via di fatto anonima. Mi permetta però di dirle, appunto alla pesciatina, che lei non ha capito un fico secco di ciò che ho scritto.
Credo a questo punto che per lei sia più semplice comprendere il concetto se lo divido per punti, immaginando che l’ansia di cercare di aggirare un dato di fatto (la Tari di fatto NON PAGATA da Pescia alla provincia) abbia creato nel suo intelletto un tantino di confusione.
dunque:
1) io non ho mai scritto che i denari da dare alla provincia non fossero iscritti a bilancio; ho detto, e lei lo ha confermato, che questi NON SONO STATI MAI VERSATI. La ringrazio per la precisazione, poi, nel dire che questo grave fatto avviene sin dal lontano 2015. Di fatto il comune di Pescia non paga la Tari che regolarmente riscuote dai cittadini e dalle imprese da ben 5 ANNI! Rinnovo per questo a Lei ed all’amministrazione tutta i miei complimenti! Ho piacere e soddisfazione comunque nel leggere, che il sindaco ha deciso, solo dopo il mio intervento, di iniziare pagare il debito del 2015… ovviamente controllerò, visti i trascorsi, che questo avvenga davvero e non siano solo le solite parole per gettare ancora fumo negli occhi ai Pesciatini.
2) per sua buona pace, lei è poco informato, io non ricoprivo la carica di assessore nel 2015, ero un umile, ma pensante e parlante consigliere che si è sempre rifiutato di votare in consiglio provvedimenti capestri in generale. Si figuri se avrei mai avvallato di fatto un debito con la provincia, decisione questa che comunque è bene precisare, non è stata mai sottoposta al consiglio. E comunque è ormai palese che l’amministrazione che lei cerca affannosamente di difendere, non si pone il problema dei debiti: il sindaco non ha pagato i contributi ai lavoratori Uncem (per 881 mila euro)….figuriamoci se si preoccupa di non pagare il dovuto alla provincia !
3) questo punto lo dedico ad un doveroso approfondimento: per completezza di argomento le comunico che la provincia a proposito della quota TARI al 31.12.2017 doveva riscuotere €.1.069.000 e al 31.12.2018 €. 910.434, come ho già detto al 28.4.2020 €1.155.000. Mancano i dati del 2015 e del 2016 che non mancherò di pubblicare. Sa, io a differenza del sindaco che lei si affanna, sempre con maggiore difficoltà, a difendere, lavoro e non ho la possibilità di impiegare h 24 in queste cose.
4) un’ultima cosa: l’unica EMERGENZA che vedo reale a Pescia, a parte il palese dissesto di bilancio che induce a portare in consiglio la sesta variazione nonché la ricontrattazione dei mutui e giusto “una manciata” di debiti fuori bilancio (e qui cito le sue parole :”Eh no, abbiamo sottoscritto un programma dove il non ricadere nei debiti fuori bilancio era un impegno d’onore.”), è il fatto che Pescia si ritrovi un sindaco che è stato CONDANNATO 2 volte dalla Corte dei Conti per aver SOTTRATTO un totale di un milione e seicentomila euro e che A TUTT’OGGI è IMPUTATO in un processo penale che fortunatamente sta per concludersi.
Ora, detto tutto questo, e nella speranza di essermi fatta capire, le ricordo un altro detto pesciatino, un po’ scurrile ma che credo calzi a pennello: “Tranquillo…mori’ inculato”.
Fonte : FB