Sono figlio di profughi dell’ex Africa italiano dove la mia famiglia paterna aveva un fiorente commercio di generi alimentari all’ingrosso in Cirenaica che , a causa della guerra, perse tutto : case. magazzini e beni per un’ingentissimo importo, quindi conosco bene le sofferenze dei profughi, avendole vissute da vicino nella mia famiglia che con il lavoro, spirito di sacrificio, forza di volontà e determinazione seppe rialzarsi da quello stato di diseredati in silenzio e con grande dignità. Oggi il concetto di profughi, che dovrebbero essere di coloro che fuggono da guerre, persecuzioni o cataclismi e che doverosamente vanno accolti e assistiti, si è sostituito ed è riferito a coloro che vengono a frotte in Italia su barconi o altri mezzi accolti da un finto buonismo e da una carità pelosa dove alcuni soggetti guadagnano sulle spalle di questi bisognosi (cooperative,associazioni cattoliche e laiche, ecc.). Purtroppo queste persona sradicate dalla loro cultura e dai loro luoghi di provenienza talvolta finiscono ad essere sfruttate per fare i lavori più faticosi con salari da fame o peggio cadono in mano a cosche malavitose dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti o alla prostituzione. Continuiamo a sopportare questa invasione voluta e pagata dal turbo-capitalismo, vedi un notissimo finanziere internazionale ungherese naturalizzato statunitense ed i suoi ricchissimi omologhi, grandi finanziatori delle Ong che con il loro discutibile progetto di raccoglierli dalle loro navi in mare, per poi scaricarceli e sfruttarli a basso costo. Tutto ciò con il progetto di indebolire di fatto i diritti sociali dei nostri lavoratori al fine di arrivare ad un meticciato di zombie facilmente controllabile dalle èlites finanziarie di ben identificati potentissimi soggetti. Se l’Europa non decide una strategia comune di intervento con forti investimenti nel nord Africa nei settori agricolo, artigianato, pesca, infrastrutture e istruzione, con il persistere di questi flussi incontrollati, noi italiani, potremmo essere in tempi brevi in minoranza ed essere costretti a rinunciare ai nostri Valori e della nostra cultura che si basa sul diritto romano e sul cristianesimo. Sarebbe opportuno rileggere con attenzione le dichiarazioni dei S.Giovanni Paolo II e quelle del cardinale Sarah, peraltro di colore, che hanno esposto con forza e coraggio come queste persone non debbano essere sradicate dai luoghi di provenienza, ma sia necessario creare le condizioni che, aiutati adeguatamente, restino nei loro paesi d’origine. Auspico che la Chiesa fondata da Cristo. trasmetta il suo messaggio evangelico senza essere ridotta ad una Onlus dedita a discutibili profitti.
Ilp