La crescita incontrollata di fauna crea danni all’ambiente e all’uomo. Se i cinghiali si sono palesati pochi giorni fa sull’autostrada alle porte di Pistoia, creando un grave incidente, non meno dannose sono le gallerie scavate dalle nutrie in prossimità degli argini dei corsi d’acqua, rendendoli instabili. Dalla Valdinievole alla pianura pistoiese verso Prato sono tante le segnalazioni che giungono a Coldiretti.

Un problema grosso, che un novità legislativa nazionale potrebbe attenuare. La legge 116/2014 ha inserito la nutria nell’elenco delle specie dei nocive. “Non più fauna selvatica, quindi protetta, ma specie nociva -spiega Mario Carlesi, direttore di Coldiretti Pistoia-. Definizione propria visto il numero di nutrie presenti sul nostro territorio”.

È cambiata anche la competenza della gestione del sovrappopolamento della nutria: da regione e provincia, ora fa capo direttamente ai comuni. Le nutrie provocano danni alle produzioni agricole e alle infrastrutture come strade, canali ed argini aggravando l’instabilità idrogeologica di un territorio già molto fragile. La modifica legislativa ha trasferito ai comuni la competenza della gestione della nutria, a cui è riconosciuta la possibilità di gestire il sovrappopolamento dell’animale infestante, utilizzando anche sistemi adoperati per le specie nocive, come la derattizzazione. Per questo Coldiretti ha inviato una lettera a tutti i comuni pistoiesi con condividere le novità e per iniziare un percorso di collaborazione.

Collaborazione già attivata col comune di Monsummano Terme. L’amministrazione monsummanese ha già richiesto a Coldiretti le criticità della zona, evidenziate dagli agricoltori. La presenze di nutrie è evidente lungo i corsi d’acqua, torrente Nievole, rio Bronzoli e rio Gerbi. La presenza delle nutrie crea pericolo agli argini, soggetti a continui smottamenti. Inoltre le nutrie attaccano sistematicamente le colture di cereali (mais da granella, ecc.), abbattendo le piante e nutrendosi dei semi.

La comunicazione di Coldiretti ai comuni vuole essere anche un’azione conoscitiva, che ha coinvolto tutto il territorio regionale toscano, per dare una dimensione ad un fenomeno che, in alcune aree, comincia ad avere dimensioni preoccupanti. “I ‘buchi’ scavati dalle nutrie fino a qualche anno fa molto rari, ora iniziano a non esserlo più lungo i corsi d’acqua -spiega Vincenzo Tropiano, direttore di Coldiretti Pistoia-. Allo stato attuale è impossibile avere una stima della popolazione; quello che sappiamo, e lo possiamo constatare è che i danni provocati dalle nutrie sono in forte crescita così come le segnalazioni da parte degli agricoltori”.

Comunicato stampa