I dati relativi al 2024 sulle esportazioni di piante vive del polo vivaistico pistoiese mettono in luce una realtà complessa, segnata da un quadro di tendenze contrapposte nei mercati di destinazione, e comunque con un livello di costi e di complessità crescenti che limano i margini dei vivai ornamentali.
Il settore naturalmente rimane un fiore all’occhiello dell’economia di Pistoia che contribuisce significativamente all’export italiano.
“Il bilancio complessivo -spiega Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia, commentando le elaborazioni dei dati Istat sull’export 2024 di piante vive appena diffusi-, pur registrando un piccolo aumento sul totale delle esportazioni, evidenzia una certa flessione nel trimestre finale dell’anno (meno -3,65%). Una dinamica che, se da un lato riflette lo stallo in alcuni mercati, dall’altro dimostra la resilienza del settore pistoiese, che con 350 milioni di euro di export (il 37% del totale italiano) continua a mantenere una posizione di preminenza a livello nazionale e internazionale”.
In dettaglio il valore dell’export di piante vive si è attestato nel 2024 a 349,9 milioni di euro, con un incremento marginale dello 0,19% rispetto all’anno precedente. Questo risultato è il frutto di dinamiche differenziate nelle diverse aree geografiche. Se i mercati Ue, pur tra mille difficoltà, hanno visto una leggera crescita in valore, i mercati extra-Ue hanno mostrato segni di difficoltà, con un calo piuttosto consistente nelle esportazioni verso questi Paesi.
Il comparto delle piante vive dirette verso l’Unione Europea, infatti, ha fatto segnare un incremento del valore delle esportazioni del 2,13%, per un totale di circa 276,8 milioni di euro. “L’Ue rimane il mercato chiave per le aziende pistoiesi. Anche se a questo leggero aumento del valore delle esportazioni -spiega Tesi-, si contrappone un livello sempre sostenuto dei costi di produzione, che erodono i margini di guadagno. La resilienza del mercato europeo, quindi, rimane comunque un punto di forza per le esportazioni pistoiesi di piante ornamentali di alta qualità, anche in un periodo di incertezze politiche ed economiche”.
Al contrario dell’UE, le esportazioni verso i Paesi extra-UE hanno visto una flessione netta, con una riduzione del 6,55%, pari a circa 73 milioni di euro. Da evidenziare il significativo calo dell’export di piante vive nel Regno Unito, uno dei mercati storicamente più rilevanti per le aziende pistoiesi, passato dai 31 milioni del 2023 ai 26,2 del 2024 (meno 4,5%). “Il calo è anche frutto delle politiche britanniche che hanno reso molto più complessi i controlli fitosanitari in ingresso sulle piante -spiega il presidente di Coldiretti Pistoia-, creando incertezza sul se e sul quando le merci potevano pervenire ai clienti”.
“Il calo nelle esportazioni extra-europee -continua Coldiretti- è il risultato di una combinazione di fattori. Da un lato, il rallentamento economico globale, che ha influenzato negativamente la domanda di piante ornamentali, e dall’altro, l’intensificarsi della concorrenza da parte di Paesi produttori emergenti, che beneficiano di costi di produzione inferiori”.
È importante sottolineare anche l’incremento delle importazioni, che hanno raggiunto i 50 milioni di euro, un dato che però ha una duplice interpretazione. “Si tratta di una cifra che merita riflessione – afferma Tesi – ma se analizziamo più nel dettaglio, possiamo arrivare a conclusioni meno preoccupanti. L’aumento significativo nel valore delle piante vive importate è principalmente dovuto all’Olanda, paese da cui provengono giovani piante. Questo indica che i vivaisti pistoiesi stanno scommettendo sulla ripresa del mercato, acquistando piantine anche dall’estero per poi farle crescere nei loro vivai, così da avere piante ornamentali pronte per la vendita nei prossimi anni. Se, come tutti speriamo, cessasse l’attuale fase di incertezze geopolitiche, con guerre e altre conseguenze negative, la ripresa del nostro settore potrebbe essere davvero rilevante – conclude Tesi”.
Coldiretti – Ufficio Stampa Pisto
Comunicato stampa