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La figura di Penelope, la sua “contemporaneità” e l’importanza di fare i conti con i propri sentimenti. È questo il cuore di Ulisse e io, reading teatralizzato tratto dall’Odissea di Omero, con adattamento e regìa di Alessandra Pizzi (Sade Mangiaracina al pianoforte).
Sarà l’attore Sebastiano Somma il principale interprete dello spettacolo che “sbarca” al Teatro Pacini di Pescia venerdì 1° febbraio alle 21.15.
Il viaggio che attende Ulisse ad Itaca, dopo tutte le peripezie affrontate e superate, è forse il più difficile di tutti: quello della maturità affettiva e dei sentimenti.
Rinnegata la guerra per la sua inutile funzione, allontanati i ricordi di magìe e incantesimi, a Ulisse non resta che fare i conti con la propria capacità di amare e di accogliere nella sua esistenza una donna che, abbandonato l’archetipo della sterile pazienza, ha realizzato il suo viaggio e che ora è necessario condurre con sé al traguardo.
Come nel coro della tragedia greca, le voci delle donne di Ulisse accompagneranno la prima parte della narrazione. Nei loro racconti onirici, l’eco delle sirene e le voci di Calypso e Circe inquietano il sonno di Ulisse. Sarà Nausicaa a rivelare la verità: cosa ha a che fare l’uomo con la guerra? A mano a mano che Ulisse costruisce la sua verità, i sogni restano solo un ricordo. Ulisse abbandona il passato nebbioso, sostituendolo con un presente definito.
Così la regista Alessandra Pizzi: “Penelope è consegnata alla storia come simbolo della pazienza e della devozione, caratteristiche, entrambe, apparentemente poco adattabili ai modelli femminili contemporanei, eppure persistenti. Alla base dell’idea c’è il desiderio di rileggere la storia, di provare a capire se quell’aspetto della femminilità incarnato da Penelope è figlio di una costruzione sociale prevalentemente maschilista – quindi il mito è destinato a scomparire nel tempo – o se è intrinseco nella natura e quindi adattabile al tempo. La figura di Penelope è rivista in una chiave insolita: tra tutte le donne mitologiche, è straordinariamente ‘contemporanea’ ed è anche per questo che le si vuole dare il giusto onore che, nonostante le apparenze, la letteratura non le ha dato. Penelope è stata consegnata alla storia come simbolo della devozione coniugale e della pazienza, ma la letteratura classica non si è mai spinta oltre, a considerare che Penelope è soprattutto una donna e che come tale è portatrice di amore e di dolore”.
La stagione di prosa 2018/2019 del Teatro Pacini va in scena in collaborazione con Alfea Cinematografica per la direzione artistica di Battista Ceragioli. Ulisse e io è una produzione Ergosum.
Info e biglietti: www.vivaticket.it, biglietteria@teatropacini.it, 0572.490049 e 391.4868088.
La biglietteria è aperta tutti i sabati dalle 10 alle 12 e il giorno dello spettacolo dalle 18.
Per gli accrediti stampa è sufficiente rispondere a questa mail specificando nome, cognome e testata.
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