I bilanci del Comune nel mirino della Corte dei conti. Il 17 aprile il sindaco Roberta Marchi sarà in udienza davanti ai magistrati contabili. Fornirà spiegazioni in merito alle osservazioni sollevate dalla Corte sulla gestione finanziaria dell’ente nel periodo 2008-2010. Sotto la lente d’ingrandimento, soprattutto, il disavanzo di 1,6 milioni di euro del 2010.
«Disavanzo d’amministrazione 2010», «valutazione negativa in termini di sana gestione finanziaria e di mantenimento degli equilibri di bilancio negli esercizi futuri», «sostanziale incapacità di far fronte agli impegni finanziari assunti», «rischi per la tenuta finanziaria dell’ente, legati al ricorso sistematico all’anticipazione di cassa», così si è pronunciata la Corte.
Secondo Pescia Democratica la situazione è ben più grave in quanto la magistratura contabile regionale, nella formulazione dei propri giudizi, non ha ancora considerato quanto accaduto nel corso del 2011, quando «l’anticipazione di cassa si è mantenuta ininterrottamente aperta al disavanzo già accertato e si è aggiunto un ulteriore onere per debiti fuori bilancio di oltre un milione di euro».
Non tranquillizza neanche la messa in vendita di una parte del patrimonio immobiliare del Comune che, a conti fatti, porterebbe nelle casse comunali solo briciole rispetto a quanto invece occorre per risanare i conti. «Il Comune — prosegue Pescia Democratica — non è più capace di adempiere agli impegni finanziari assunti come rilevano i fornitori, le aziende erogatrici di servizi e i cittadini. Questa situazione sta pregiudicando inesorabilmente la vita attuale e futura di Pescia».