Dopo aver letto il post dell’ex addetto stampa sig. Paluzzi Massimiliano, recentemente licenziato dall’incarico, ci viene spontaneo pensare che per certi soggetti il rispetto della legge è un concetto alquanto astratto. Dall’alto della sua indiscussa competenza in materia, mette in dubbio nel post la validità giuridica della decisione commissariale circa la decadenza del suo incarico fiduciario. Addirittura mette in dubbio l’opportunità del commissariamento stesso, scavalcando la Prefettura ed il parere del ministero degli interni, candidandosi implicitamente alla presidenza della Corte Costituzionale. Fa un inquietante riferimento all’uso dei Prefetti in era fascista, una esternazione che aggiornata al presente fa accapponare la pelle, e che non dubitiamo verrà vagliata da chi di competenza. Con la delicatezza di un elefante in una cristalleria inoltre entra a gamba tesa sulla dimissioni della Guija Guidi alla quale confermiamo tutta la nostra solidarietà. Fino a qualche giorno fa “Pescia Cambia” affermava che la Guidi si era dimessa per motivi di “personali e di salute” adesso il Paluzzi invece dice che tali dimissioni sono “ingiustificate e incomprensibili” e aggiunge “poi forse capiremo, ma oggi ne confermiamo l’assoluta ipocrisia e contraddizione”. Nemmeno i più determinati avversari politici hanno mai rivolto un attacco così pesante e del tutto personale, che non ha niente di politico. Un attacco rivolto ad un donna e ad una mamma che ha scelto per motivi personali di non occuparsi più della cosa pubblica. A pochi giorni dall’8 Marzo con i valori che questa festa simboleggia, ci sconcerta chi intende così il confronto politico chi fino a qualche giorno fa era il portavoce del nostro Comune. Ma a questo punto a chi credere? A “Pescia cambia” o al Paluzzi? Tenuto conto che siamo nostro malgrado divenuti un caso Nazionale,,su questa vicenda.Ma nel suo post il Paluzzi non si ferma a questo,va oltre, afferma infatti di aver lavorato gratis per un anno per il comune. Quello che ha fatto in realtà è stato un vulnus alle più elementari regole e con quello che ha scritto una incredibile autodenuncia. Può un semplice cittadino lavorare per il comune occupando scrivanie e utilizzando arredi e strumenti non di sua pertinenza con il rischio fondato di venire a contatto con dati sensibili? Purtroppo le affermazioni del Paluzzi danno una chiara immagine del disastro che il Dott. De Cristofaro si trova a gestire: coraggio Commissario i cittadini sono con lei.

Il direttivo
PESCIA E’ DI TUTTI

Comunicato stampa