Ogni volta che c’è un’udienza si tenta di confondere le acque, attribuendo fantasiosamente a presunte assenze lo slittamento della sentenza del processo di primo grado a carico di Oreste Giurlani, come è accaduto stavolta.

Se l’udienza finale di questo primo grado è arrivato al 15 dicembre non è certo perché mancasse un avvocato della difesa, che ovviamente non fa parte del collegio giudicante, come qualcuno goffamente ha provato a dire, cercando in modo subliminale di attribuire alla difesa di Giurlani la colpa dello slittamento. Uno studio prestigioso come quello Davirro Ducci , che difende Giurlani insieme all’avvocato storico di Uncem Gabriele Melani,  è ben lontano dal ricorrere a questi presunti giochetti.

Niente di tutto questo, sono tempi tecnici che sono stati impiegati per ascoltare i tanti testimoni che hanno ben spiegato la grande e continua attività del presidente Uncem Giurlani nei confronti dei sindaci della montagna toscana, che chi ne apprezza ora il ruolo iperattivo a Pescia non fatica certo a capire.

Una persona che ha dato e sta dando tutto se stesso alla missione amministrativa, oggi di sindaco e prima di presidente, senza se e senza ma. Tutto questo giustifica i chilometri e le giornate quasi piene per espletare il proprio mandato.

Chi, come l’avvocato Bini, dice di non avere sentito elementi che confutassero le accuse o non è stato attento, oppure non dice esattamente il vero. Infatti, a partire dai vertici regionali, tutti hanno confermato il grande lavoro di Giurlani e quindi gli spostamenti a esso connessi. Bini fornisce la sua versione di avvocato di parte e questo spiega tutto.

In ogni caso non sarà lui a stabilire la sentenza e quindi non resta che aspettare la conclusione di questo primo grado, anche se è sempre più penoso vedere il coro di sciacalli agitarsi contro Giurlani, cui va tutta la nostra stima e il nostro sostegno per quello che ogni giorno fa per la comunità pesciatina.

 

Comunicato stampa Pescia Cambia 26-11-20