Non avendo nessun progetto, nessuna soluzione ai molti problemi che, come in questo caso, la stessa coalizione che si spaccia per novità ha creato, di solito si cerca di lanciare slogan di facile presa per evitare che si rifletta troppo sul passato.
E’ quello che sta avvenendo a Pescia, dove, in queste ore, qualcuno cerca di trovare le giustificazioni più strane per accreditare personaggi e schieramenti che hanno dimostrato, nel corso del tempo, di non fare certo gli interessi della città.
E’ il caso del Pd, dei suoi esponenti locali legati a logiche e dinamiche fiorentine che tutto mirano, meno che cercare di completare un rilancio che in questi anni si è concretizzato in opere e passaggi cruciali.
Abbiamo ereditato una situazione pesante, sia in termini economici che progettuali. Abbiamo risolto tante problematiche, prima fra tutte quella finanziaria, ma anche quella urbanistica, sociale, culturale e altro ancora.
Abbiamo investito 40 milioni di euro, intercettando risorse esterne al Comune, che vuol dire senza frugare nelle tasche dei pesciatini, mettendo a norma le scuole, uno fra i pochi comuni a completare questo iter, abbiamo recuperato strutture come l’ex-Mercato dei Fiori e il Museo Civico, abbiamo dotato di nuovo Pescia di uno strumento urbanistico fermo da almeno 20 anni e che sta già dando i suoi frutti in termini di occupazione e lavoro. Abbiamo fronteggiato l’emergenza covid assistendo ora per ora i cittadini, abbiamo fatto molto per la Montagna e per il comparto florovivaistico, assumendoci responsabilità ingenti per non interrompere l’attività.
L’elenco potrebbe continuare. Chi si spaccia per nuovo non ha avuto nemmeno il coraggio di ascoltare in consiglio comunale i termini del bilancio consuntivo che hanno chiuso l’epoca del pre-dissesto, che nasce da lontano e che li riguarda direttamente. Il loro rappresentante è uscito dall’aula prima della presentazione del provvedimento e poi parlano di informazione e trasparenza. Chi si spaccia per nuovo ha pesantemente contribuito al disastro della sanità regionale e , visto che c’è stato un presidente della conferenza dei sindaci che oggi è al ballottaggio, se i servizi sanitari sono calati, hanno chiaramente, lui e il suo schieramento, tante responsabilità. Chi si opporrà a questo saccheggio dell’ospedale e alla continua perdita di servizi e assistenza sanitaria? Chi lo ha causato? Quel pesciatino che aveva chiesto esami clinici ed era stato sbattuto a Abbadia San Salvatore, 270 km distante, chi lo salvaguarderà, nel malaugurato caso in cui questa spinta propulsiva data da Pescia Cambia dovesse interrompersi?
Noi diciamo ai pesciatini : abbiamo fatto tanto per Pescia in questi cinque anni e vogliamo continuare a farlo. Chi si spaccia per nuovo che programmi ha?
Pescia Cambia
Comunicato stampa