Nel Consiglio comunale del 16 dicembre si è molto discusso suĺla questione dell’accorpamento degli Istituti scolastici a seguito di due ordini del giorno presentati uno da Pescia cambia, l’altro dalla maggioranza.
Tutto questo ben sapendo che il giorno dopo, su disposizione regionale, la Provincia era chiamata a decidere sul destino degli istituti scolastici valdinievolini.
Era altrettanto noto a tutti che senza proposte alternative il destino dell’Agrario di Pescia era segnato con la perdita dell’autonomia.
La maggioranza nella sostanza l’ha messa sul politichese: la legge non va bene, si può essere d’accordo ma ormai è in vigore dallo scorso anno, e quindi una sua contestazione politica sarebbe stata del tutto inutile rispetto alle scadenze degli accorpamenti degli istituti.
Infatti in una norma nella quale contano solo i numeri (e cioè il numero degli alunni) la Valdinievole era obbligata ad individuare tre accorpamenti.
Nel nostro ordine del giorno si chiedeva di avanzare la proposta di accorpamento dei due Istituti comprensivi pesciatini (scuole medie e elementari), unica possibilità per salvaguardare l’autonomia dell’Agrario, scelta del resto già successa a Montecatini e in corso a Monsummano.
Quindi, percorso già fatto da altri e niente di quei disastri organizzativi prospettati dal sindaco Franchi, tanto più che era dal 2018 che la nostra amministrazione aveva avanzato questa ipotesi, con l’obbiettivo di un nuovo Istituto tutto pesciatino e l’accorpamento di Uzzano con Buggiano e la formazione di un nuovo Istituto comprensivo.
Una soluzione organica che avrebbe evitato oggi anche l’accorpamento di ben tre Comuni: Buggiano, Ponte Buggianese e Chiesina in un nuovo Istituto comprensivo.
E visto che qualcuno continua a sollevare la questione che un solo istituto comprensivo a Pescia era troppo grande, avrebbe creato problemi organizzativi e quant’altro, ci chiediamo se questi presunti problemi non valgono in nuovo istituto che comprenderà ben tre comuni.
Certo questioni complesse, come ha rilevato anche la Cgil, ma avendone avuto il tempo tutte queste problematiche avrebbero potuto essere discusse e approfondite dentro e fuori dal consiglio comunale, cosa che certamente non si poteva fare all’ultimo giorno utile.
Ci chiediamo quindi perchè su una questione così importante non sia stata per tempo convocata la conferenza dei capogruppo o la competente commissione consiliare. La questione meritava questo ed altro, invece silenzio totale fino a che il nostro ordine del giorno, rigettato nel consiglio precedente, evidentemente non erano pronti (!), ha costretto a discuterne in consiglio.
È questo l’idea di partecipazione, di condivisione dei problemi più importanti della città che hanno il Sindaco e la sua maggioranza.
Eppure questa questione è la palese dimostrazione che se i problemi non si affrontano per tempo, anche con proprie idee e proposte, la logica ferrea dei numeri ci travolgerà sempre.
Come dice un vecchio detto: meglio tardi che mai, purtroppo in questo caso il tardi vuol dire aver subito la perdita dell’autonomia dell’Agrario e il suo accorpamento sul Lorenzini, con evidenti problemi per ambedue gli istituti.
Un’altra grave sconfitta per la nostra città.

Pescia Cambia

Comunicato stampa