“Indubbiamente Pescia e’ davvero una citta’ di “burloni”. Specialmente quelli che parlano, parlano, sanno anzi saprebbero risolvere tutti I problemi, scordandosi di aver rivestito per anni ruoli e posti di responsabilita’, lasciandosi dietro solo macerie.
Caso tipico il consigliere Franceschi, che oggi interviene quasi ironizzando e evocando chissa’ quali strategie nascoste sulla solidarieta’ che il nostro gruppo ha espresso al presidente del Mefit Antonio Grassotti, il quale, non noi ma lui stesso, aveva evidenziato di essere stato lasciato all’oscuro su quanto si muoveva sul Mefit rispetto alle scadenze del 22 giugno, comunicate dai vigili del fuoco e di essere a conoscenza solo di quanto apparso sui media.
Eppure, l’unico su cui pendono procedimenti penali, in quanto datore di lavoro, era lui stesso.
Informiamo il consigliere Franceschi che la situazione del Mefit e’ tutt’altro che risolta in quanto ad oggi, di fatto, c’e’ solo una proroga a novembre sulla sicurezza statica dell’immobile ma niente e’ dato di sapere sulle problematiche legate all’antincendio, l’altra pesante questione sul tappeto.
A fronte di questa situazione, perche’ il consigliere Franceschi non ci dice e magari ci spiega come mai nel 2013 furono rifiutati dal comune di Pescia, di cui allora era autorevole esponente, ben 8 milioni di euro messi sul piatto dalla regione Toscana per il trasferimento al comune dell’intera struttura?
Otto milioni, proprio quelli che mancano per chiudere definitivamente la questione dell’agibilita’ del Mefit.
Eppure, consigliere, al contrario di quanto da lei detto in consiglio comunale, c’era gia’ nel 2012 uno studio che invitava anzi richiedeva interventi urgenti a partire dall’anno dopo per la situazione statica e impiantistica del Mefit. Eppure lei doveva conoscere assai bene la situazione del Mefit, allora Comicent, della mancata manutenzione, visto che ne’ e’ stato vicepresidente per svariati anni.
Comunque la si rigiri, l’aver rifiutato quegli 8 milioni fu un errore clamoroso da parte di chi allora era in comune a Pescia e il Giurlani,1 e 2, ha gia’ fatto un mezzo miracolo a mantenere aperta una struttura e le attivita’ di quelle aziende e lavoratori di cui anche lei oggi si ritiene preoccupato.
Pescia Cambia
Comunicato stampa