Il Pecorino a latte in polvere non lo vogliamo. Coldiretti è contro la pratica che impone l’Ue, e che danneggerebbe anche i tanti piccoli produttori pistoiesi. La Commissione Europea ha inviato una diffida all’Italia per chiedere la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale. In pratica l’Unione Europea vuole imporre all’Italia di produrre “formaggi senza latte” ottenuti con la polvere.

Dall’11 aprile del 1974 con la legge n. 138 l’Italia aveva deciso di vietare ai caseifici l’uso di polvere di latte per produrre formaggi, yogurt e latte alimentare al fine di mantenere alta la qualità dei prodotti caseari e di salvaguardarne l’autenticità, evitando inganni ai danni dei consumatori.

Una pratica che aumenterebbe l’ambiguità: un formaggio prodotto con latte in polvere potrà essere ‘confuso’ sugli scaffali col “nostro pecorino a latte crudo della montagna pistoiese -spiega Coldiretti Pistoia- che ha il sapore dell’erba appena brucata”.

Se passasse lo snaturamento imposto dall’Ue e auspicato dalle grandi industrie lattiero casearie, a subirne le conseguenze anche i produttori pistoiesi. Un settore che, con sacrifici e investimenti, sta consolidandosi, nelle aree montane e collinari, grazie alla vendita diretta ai consumatori e tramite i mercati Campagna Amica. Sono tanti i giovani a Pistoia che decidono di dedicarsi alla tradizione della produzione di formaggi genuini, innovando ma tenendo salda la genuinità originaria di un prodotto, il formaggio, che fa bene a grandi e bambini.

Comunicato stampa