Il presidente di Cia Pistoia commenta la proposta avanzata ieri dalla cordata di imprese florovivaistiche guidate da Mati e rimanda la valutazione di Cia alla tavola rotonda “Quali prospettive per il Cespevi?” del 18 maggio (ore 17 nella sede del Centro sperimentale) con Fratoni, Remaschi, Belliti, Mati, Morandi, Colomeiciuc, Iozzelli, di fronte agli operatori del settore vivaistico. Orlandini invita le associazioni agricole e florovivaistiche di ogni parrocchia a intervenire il 18 maggio per dire la loro e presentare eventuali proposte alternative.

«Bene che ci sia già un progetto concreto, con delle imprese del settore che ci mettono la faccia, sul Centro sperimentale per il vivaismo. La proposta della cordata di aziende florovivaistiche guidate da Mati è molto promettente, ma ovviamente va chiarita meglio nei dettagli e magari aggiustata in alcuni punti, tenendo conto anche degli eventuali paletti strategici e politico-economici, o quanto meno dei pareri, della Regione Toscana e del Comune di Pistoia; senza dimenticare le indicazioni che verranno dagli istituti bancari. Per questo noi di Cia Pistoia per ora sospendiamo il giudizio sulla “proposta Mati” fino alla tavola rotonda che abbiamo organizzato il 18 maggio al Cespevi proprio per ragionare delle prospettive e del futuro del Centro sperimentale, che deve essere assolutamente salvato».

Questa la dichiarazione del presidente di Cia Pistoia, Sandro Orlandini, a commento della proposta avanzata ieri dalla cordata di 6 imprese florovivaistiche della provincia pistoiese (fra cui la cooperativa di Pescia Flora Toscana) guidate da Francesco Mati, presidente del distretto vivaistico ornamentale pistoiese, per salvare il Cespevi creando, a quanto si è per ora compreso, una “società aperta alla partecipazione di tutti gli operatori del settore florovivaistico dell’Alta Toscana” capace di rilevare il 60% delle quote del Cespevi.

Orlandini rimanda dunque l’esame e la valutazione di Cia Pistoia, e in particolare del suo Gruppo Vivaisti (che rappresenta oltre 500 aziende del distretto pistoiese), alla tavola rotonda aperta agli operatori del settore “Quali prospettive per il Cespevi?”, organizzata da Cia per il 18 maggio, alle ore 17, nella sede del Centro sperimentale per il vivaismo (via Ciliegiole 99). In quell’occasione Mati potrà illustrare meglio ai diretti interessati, i vivaisti pistoiesi, il progetto di società, con le distinte categorie di azioni (e i “diritti amministrativi” ad esse associati) e il complessivo modello di governance che la cordata ha in mente. Tutto ciò di fronte a esponenti istituzionali come gli assessori regionali Federica Fratoni (Ambiente) e Marco Remaschi (Agricoltura) e il vicesindaco di Pistoia Daniela Belliti, e a interlocutori fondamentali quali il presidente della Camera di Commercio di Pistoia Stefano Morandi e i presidenti della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia Luca Iozzelli e della Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia Alessio Colomeiciuc.

Non solo, il presidente di Cia Pistoia invita tutti i soggetti del settore agricolo e florovivaistico interessati alle sorti del Cespevi, di qualunque parrocchia (da Cia, Coldiretti e Confagricoltura), a partecipare alla tavola rotonda e a dire la loro sull’argomento presentando le proprie eventuali proposte, in modo che i vivaisti possano mettere a confronto una volta per tutte le alternative in campo.

«Non voglio entrare nel merito delle questioni prima dell’incontro – conclude Orlandini –, ma è evidente che ci sono tante opzioni possibili da soppesare attentamente. Ad esempio, per restare a un aspetto dell’interessante proposta di Mati, si potrebbe preferire che la società di florovivaisti che si candida a rilevare le quote del Cespevi sia aperta a imprese del settore di tutta la Toscana e non solo dell’alta Toscana, così che il Cespevi si candidi come Centro sperimentale per tutto il vivaismo regionale e sia più facile raggiungere il livello di capitale necessario. Inoltre è opportuno valutare prima di ogni decisione se e come il nuovo Cespevi debba relazionarsi con il Crea-Viv di Pescia – altro centro di ricerca importante, situato nel distretto floricolo Lucca Pistoia – e quindi se il Cespevi debba concentrarsi sul vivaismo ornamentale oppure occuparsi anche di florovivaismo e floricoltura, come l’interesse manifestato da Flora Toscana potrebbe far pensare. Ciascuna opzione ha dei pro e dei contro che vanno ponderati in relazione anche alle strategie complessive per il settore florovivaistico (vivaismo e floricoltura) della Regione Toscana, e non è possibile prendere una posizione definitiva senza un preliminare confronto con il livello regionale».

Comunicato stampa Cia Pistoia