Donne del Montalbano. Ecco le storie della difficile convivenza tra eccesso di animali selvatici e le imprenditrici agricole
Gabrielle, Lucia, Benedetta, Serena: rivogliamo la libertà di lasciare al pascolo i nostri animali

IMPORTANTE INCONTRO A MONTEMAGNO ORGANIZZATO DALLE DONNE COLDIRETTI

Avvistamenti a 48 metri sul livello del mare, pastore che dormono nelle stalle e nell’orto. Pecore e capre che spariscono.
E alla fine, arriva Letizia, l’agnellina del buon auspicio

Un racconto delle difficoltà che 4 donne dell’agricoltura pistoiese affrontano giorno per giorno, storie che narrano la sempre maggiore difficoltà delle aziende del settore primario a ‘reggere l’urto’ dell’eccesso di fauna selvatica. Così Michela Nieri, presidente delle Donne Coldiretti di Pistoia e di tutta la Toscana, ha introdotto la serata ‘Le imprenditrici agricole raccontano: storie di “convivenza“ con l‘eccesso di fauna selvatica’, tenutosi al Circolo ACLI di Montemagno a Quarrata, organizzato dalle Donne di Coldiretti Pistoia. “Una convivenza che è sempre più squilibrata -spiega Nieri-: gli animali selvatici occupano sempre più aree non vocate, dai cinghiali ai predatori, lupi in testa”

Così Gabriella Michelozzi ha raccontato degli agnelli trovati morti a pochi metri dal suo agriturismo, e della sua paura che, nonostante le precauzioni (reti, ecc..), un branco piombi nella stalla e faccia razzia. Il mio rimedio è stato dormire in stalla diverse notti. Ma non si può costringere ‘in galera’ i miei animali, ha chiosato Gabriella.
L’azienda agrituristica ‘Il Canto di Primavera del Sogno Antico’ di Gabriella è a 165 metri sul livello del mare a Forrottoli, alle pendici del Montalbano, le colline che separano il Valdarno superiore dalla Piana di Pistoia, Prato e Firenze.
“Colline che da qualche anno sono diventate un habitat per cinghiali e lupi -ha spiegato Franceso Ciarrocchi, direttore di Coldiretti Pistoia che ha coordinato l’incontro-, con conseguenze pesantissime per quelle aziende che operano nei territori più fragili di tutta la provincia, che possono sopravvivere grazie al costante lavoro di manutenzione dei fondi di cui ne beneficia anche la collettività”.
Ancora più in basso è l’azienda di Benedetta Gemignani, Azienda Agricola Agrituristica Ceppeto Primo. Siamo a Santonovo, 54 metri sul livello del mare.
Le telecamere messe a protezione della mia azienda dove ci sono gli animali da fattoria (Il Ceppeto è anche fattoria didattica) hanno ripreso i lupi che hanno saltato una rete elettrosaldata di 1.90 metri, e in zona gli avvistamenti continuano, anche nel parco della Villa Medicea della Magia (Patrimonio Unesco).

Lucia Marraccini, invece, è in pensione e ha raccontato quel che era e quel che è la campagna di Marliana, altra zona diventata dominio dei selvatici. “Era un posto bellissimo, dove i miei genitori, poi io, e ora i miei figli e nipoti abbiamo sempre condotto la nostra azienda agricola. Ora spariscono cani, l’intero pollaio. È un continuo avere paura, e anche gli animali da cortile rimangono in casa, giorno e notte. E anche i bambini, che non possono fare quello che facevamo noi da giovani. Girovagare liberi nella campagna e nei boschi.
Le telecamere raccontano la presenza importante di lupi e cinghiali. A 65 anni chiedo a tutti di aiutari a ritrovare le libertà. È stata l’esortazione finale di Lucia.

E con altrettanta commozione è giunta anche la testimonianza di Serena Attucci, di Baugiano Oasi Agrituristica, sempre sul Montalbano a Quarrata. “Da noi i lupi sono passati lo scorso inverno, portandoci via 7 capre, che stavano nel recinto insieme agli asini. Abbiamo rifatto i recinti con rete elettrosaldata, ma nel settembre scorso, gli animali selvatici si sono accaniti sul nostro orto, e io e mia sorella ci dormivamo nell’orto, ma questi silenziosissimi entravano e devastavano. Altre recinzioni…, ma ogni settimana dobbiamo assicurarci che non ci siano buchi.
Serena, insieme alle altre ha creato un gruppo whatsapp dove segnalare tutti gli avvistamenti, per un monitoraggio delle presenze di lupi”.
L’idea del gruppo Whatsapp dove si segnalano i movimenti dei branchi è stata incoraggiata da Gabriele Romiti, sindaco di Quarrata, presente all’incontro che ha espresso le sue preoccupazioni per i rischi che corrono le attività economiche, ma pure i cittadini.

“Un quadro desolante -ha chiosato Michela Nieri-, che vogliamo chiudere con un segnale di incoraggiamento, regalando a Gabriella un’agnellina che abbiamo ribattezzato Letizia, donata da un altro allevatore pistoiese, Gabriele Tondini. L’agnellina è accompagnata da un messaggio di Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana”.

“Voglio -scrive Cesani- esprimervi la mia personale solidarietà in occasione di questa giornata particolare, l’8 marzo, Festa della donna, a nome di le donne agricoltrici di Coldiretti Toscana! Spero che questa agnellina, portatrice di ‘Letizia’, vi sia di buon auspicio e vi aiuti ad affrontare con fiducia e speranza le sfide del vostro futuro”.

Ufficio stampa Coldiretti – Pistoia

Comunicato stampa