Ci sono risorse pubbliche investite, giovani che scelgono di impiegare denaro e popolare luoghi non semplici, la cui attività giova all’equilibrio idrogeologico del territorio, ma mancano le risorse e la giusta organizzazione per avere una viabilità adeguata a facilitare l’attività socio-economica in montagna. È la constatazione di Coldiretti Pistoia, dopo l’ennesima emergenza ‘stradale’ sulla Montagna Pistoiese. Dove c’è tanta voglia di ‘intraprendere’ da parte dei giovani agricoltori che, ex novo o ereditando e innovando attività dei genitori, aprono aziende.
Un’effervescenza che viene ‘castrata’ dallo stato precario di molte arterie stradali. Le emergenze si susseguono. Ora è il turno della ss64, la Porrettana che da Pistoia porta a Bologna scavalcando l’Appennino Tosco-Emiliano, interrotta da circa un mese. Ma blocchi totali e parziali si susseguono ad ogni stagione. Questa estate è stata la volta della strada Cutigliano-Melo-Doganaccia, e prima la strada delle Torri di Popiglio. Analoghe emergenze si registrano sulle strade montane del Pesciatino, in Valdinievole -aggiunge Coldiretti Pistoia-.
Emergenze mai superate definitivamente, a cui si rimedia solo con interventi temporanei. Nonostante queste difficoltà (e tante altre, a cominciare dall’eccesso di animali selvatici), le nuove iniziative imprenditoriali in montagna non mancano. Solo per citare alcuni esempi della rete Coldiretti: qualche giorno fa è stato inaugurato il nuovo caseificio di un giovane di 23 anni; da poco più di un anno alcuni giovani hanno preso in gestione un vivaio (ex forestale) per rilanciarlo, vocandolo ai frutti di bosco; altri hanno ottenuto in concessione un ex podere con 15 ettari di terreno dove produrranno in altura birra e i suoi ingredienti, oltre a condurre attività sociali. Nuove attività – spiega Coldiretti Pistoia- che si affiancano ai tesori agroalimentari della montagna, dove spiccano i produttori di latticini, carne e salumi e poi di frutti di bosco, miele e patate, con tanti agriturismi ad accogliere gli appassionati di natura e di buona alimentazione. Aziende che svolgono la propria attività ben oltre i 1000 metri quota.
C’è fame di impresa sulla montagna pistoiese, e ai giovani che hanno deciso di investire non è mancato l’aiuto dell’ente pubblico, in prevalenza fondi UE erogati tramite i bandi del Psr della regione Toscana. Per questo –conclude Coldiretti Pistoia- consideriamo una beffa quella delle strade lasciate senza i necessari interventi strutturali e senza la manutenzione ordinaria, creando tanti disagi anche alle realtà agricole montane. Coldiretti Pistoia, consapevole di come la tenuta socio-economica della montagna sia indispensabile per l’intera popolazione, chiede a tutte le Istituzioni di attivarsi perché trovino una soluzione efficace per effettuare gli interventi necessari alla viabilità.
Ufficio stampa Coldiretti Pistoia
Comunicato stampa