“Ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ma chi occupa ruoli istituzionali dovrebbe evitare di cercare la critica tanto per strappare un titolo e uno spazio. E’ il caso del consigliere regionale Marco Niccolai.
Partendo dallo stravagante annuncio di una interrogazione per informare la regione, quando, come tutti sanno, la redazione di un Piano Operativo viene fatta passo dopo passo dall’ente comunale in costante rapporto con quello regionale, che dunque conosce perfettamente i contenuti dello strumento urbanistico pesciatino, avendone seguito la nascita e avendo già fatto diverse osservazioni, sia in modo ufficiale che durante i molti incontri preparatori, sono diversi i rilievi assolutamente ingiustificati da parte di un consigliere regionale evidentemente poco informato.
Da lui ci saremmo aspettati un plauso per una operazione urbanistica che colma una lacuna storica della città di Pescia, che non ha un regolamento urbanistico dal 1999 e quindi da quel tempo è ingessata e ferma a livello di pianificazione del territorio. Lo stesso piano strutturale, che definisce i contenuti generali che poi il piano operativo specifica nel dettaglio, risale al 2012. Una occasione di sviluppo del territorio e di recupero funzionale di tanti contenitori e strutture esistenti e di riqualificazione rispetto ai danni di una pianificazione spesso, nel passato, incontrollata.
Da lui ci saremmo aspettati un plauso per un Piano Operativo che ha trattato tutto il territorio, quello rurale e quello urbanizzato. Nel territorio rurale ha regolamentato tutti gli interventi legati alle aziende agricole e alle attività presenti non agricole , nel territorio urbanizzato ha dato regole per il centro storico di Pescia e di Collodi e per le dieci Castella della Svizzera Pesciatina, e ha cercato di pianificare tutti quei vuoti urbani negli insediamenti recenti di Pescia, ad Alberghi, a Veneri, a Ponte all’Abate, spesso in stato di degrado e carenti di urbanizzazioni e standard pubblici oltre che ad una forma urbana decente ,in quanto non risolti dalla precedente pianificazione urbanistica
Da lui ci saremmo aspettati un plauso perché, in questo contesto, Alberghi, Veneri ,Ponte all’Abate , sono le uniche zone dove il Piano Operativo , data la disorganicità urbanistica presente , aveva il dovere di pianificare per dare una forma urbana decente a queste realtà, aumentando fortemente i servizi e le urbanizzazioni, strade, parcheggi, verde pubblico e piazze oltre a nuove funzioni residenziali, commerciali e di servizio a cui viene attribuito il compito di realizzare le opere con la perequazione urbanistica, diversamente dal passato, dove si è costruito solo edifici spesso con interventi diretti senza opere pubbliche.
La pianificazione urbanistica delle suddette zone non prevede nuove espansioni al di fuori del territorio urbanizzato ma solo come completamenti o riqualificazione urbanistica dei vuoti urbani presenti.
Per quanto riguarda le cifre citate dal consigliere, ci saremmo aspettati un plauso perché tutti possono vedere che siamo ampiamente al di sotto delle previsioni del piano strutturale e a conferma di questo facciamo un solo esempio dei tanti possibili : per la nuova edificazione, che tanto interessa a Niccolai, i 60859 metri quadri previsti per l’intero comune sono addirittura sotto del 50% rispetto a quanto previsto nel piano strutturale.
Ci saremmo aspettati un plauso perché, su Collodi Castello, Niccolai dimentica o vuole dimenticare che una norma qualificante del nostro piano operativo riguarda espressamente i centri storici, le zone di montagna e le realtà come Collodi Castello, con una serie di deroghe che consentono interventi edilizi e ristrutturazioni per riportare residenza e attività commerciali e artigianali in queste aree. Non crediamo che Niccolai possa non essere d’accordo con questo obiettivo, uno dei tanti che qualificano il Piano Operativo del comune di Pescia e lo pongono all’avanguardia per strategia e sostenibilità.
Forse sarebbe meglio che il consigliere Niccolai concentrasse la sua attività sulle vere emergenze del territorio, come ad esempio la situazione dei ponti degli Alberghi e del Marchi, per i quali si può e si deve fare di più, a partire da lui”.
L’amministrazione comunale di Pescia
Comunicato stampa