Il 23 maggio, nell’ambito della XV edizione del festival di antropologia Dialoghi di Pistoia, promosso da Fondazione Caript e dal Comune di Pistoia, inaugura la mostra Mercati, cibi e aromi: 60 scatti fotografici dell’antropologo e fotografo Marco Aime collegheranno, come un filo rosso, vari luoghi della città intessendo una narrazione visiva, carica di emozioni, su cibi e aromi. Un percorso per immagini tra bancarelle e botteghe in diversi angoli del mondo, che ci raccontano storie di cibo, ma anche di sguardi, di parole, di scambi che trasformano le nostre tavole in una piacevole storia fatta di parole talvolta venute da lontano. La mostra, dal titolo evocativo che richiama il sentimento di un tempo, di gente e terre distanti e vicine, è un progetto realizzato dal festival, quest’anno sul tema: Siamo ciò che mangiamo? Nutrire il corpo e la mente, in collaborazione con Confcommercio.
Le immagini che compongono il mosaico di questa mostra diffusa, sono state catturate da Aime in diversi angoli di mondo: dagli inebrianti negozi di spezie dell’India e dell’Iran, alle profumate rivendite di pani dell’Asia centrale. Dalle esili bancarelle dei mercati africani, a quelle dei nostri mercati. Un mondo che vive al di fuori dei centri commerciali e che spesso non si limita a essere luogo di acquisto e di vendita, ma si trasforma in momento di incontro e di scambio, dove a circolare è soprattutto la parola. Il cibo diventa allora motore di convivialità, occasione di incontro. Talvolta venditore e cliente abbandonano i loro ruoli, le loro funzioni, per avviare un dialogo che va al di là del semplice atto dell’acquisto e della vendita. Recita un proverbio africano: “Il mercato è la casa di nessuno”, è uno spazio di tutti, come lo era l’agorà nella Grecia antica, uno spazio di dialogo e di condivisione.
Le fotografie sono esposte in luoghi pubblici ed esercizi commerciali di tutta la città e negli spazi del festival. Progetto e piantina sul sito www.dialoghidipistoia.it e sito Confcommercio.
Marco Aime, antropologo, scrittore, fotografo. Docente di Antropologia culturale all’ Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa Occidentale (Benin, Burkina Faso, Mali). Ha a lungo viaggiato, spesso fotografando i luoghi visitati e le persone che ha incontrato. Ha pubblicato favole per ragazzi, testi di narrativa e saggi, tra cui: Le radici nella sabbia (EDT, 1999); Il primo libro di antropologia (2008), L’altro e l’altrove (2012), La carovana del sultano (2023) per Einaudi; Verdi tribù del Nord (Laterza, 2012); Gli specchi di Gulliver (2006), Timbuctu (2008), Il diverso come icona del male (2009), Gli uccelli della solitudine (2010), Cultura (2013), L’isola del non arrivo (2018), Il grande gioco del Sahel (2021), Di pietre, di erba, di sabbia e di carta (2024) per Bollati Boringhieri; La macchia della razza (2013), Etnografia del quotidiano (2014), Conversazioni in alto mare (Elèuthera, 2021); Tra i castagni dell’Appennino (2014), Senza sponda (2015), Il mondo che avrete (2020) per UTET; Confini. Realtà e invenzioni (Egea, 2023). Ha curato Atlante delle frontiere (2018) e Pensare altrimenti. Antropologia in 10 parole (2020) per Add editore. Nel 2018 ha realizzato la mostra fotografica Il soffio degli antenati a Palazzo Ducale di Genova e successivamente Pordenone, Reggio Emilia, La Spezia, Parma, ispirata al libro Il soffio degli antenati. Immagini e proverbi africani (Einaudi, 2017).
Mercati, cibi e aromi. Mostra fotografica di Marco Aime
Dal 23 maggio, a cura di Giulia Cogoli
Realizzata da Dialoghi di Pistoia e Confcommercio
08-BENIN—Ganvié__foto di Marco Aime
Ufficio stampa: Delos 02.8052151 delos@delosrp.it
Comunicato stampa