“Enorme preoccupazione fra le industrie (soprattutto cartiere) di Villa Basilica dopo che il Comune di Pescia ha annunciato la chiusura al traffico di mezzi pesanti di Via delle Cartiere; il blocco sarà totale per buona parte della giornata (dalle ore 9.00 alle 15.00) e per l’intera settimana lavorativa (dal lunedi al venerdi) a partire dalla data in cui inizieranno i lavori di rifacimento dei marciapiedi di vari tratti della strada. Il cantiere dovrebbe aprire il 13 novembre prossimo e potrebbe durare anche un paio di mesi. Da parte nostra, avevamo già espresso al Sindaco di Pescia tutta la nostra contrarietà a una misura così drastica, e ci eravamo spinti a suggerire una soluzione possibile che a nostro avviso avrebbe limitato – se non annullato – il danno: già all’inizio del mese di ottobre chiedevamo di introdurre il doppio senso di marcia in Via Pasquinelli, prevedendo un semaforo con passaggio a senso unico alternato sul Ponte di Collodi presso l’ingresso del Parco e per l’accesso e l’uscita dalla valle.

Nella medesima lettera, affermavamo che questa sarebbe stata comunque una soluzione non definitiva, e suggerivamo al Sindaco di Pescia di coinvolgere provincia di Pistoia e Regione Toscana per progettare e finalmente realizzare una variante rispondente alle necessità del territorio, non essendo la viabilità attuale più in grado di assorbire traffico promiscuo, pesante e turistico (tema ricorrente, su cui siamo intervenuti più volte come Confindustria Toscana Nord e su cui di recente anche altri si sono espressi). Collodi e il suo parco sono un’area unica per destinazione e brand e una realtà pronta a cospicui investimenti, non appena ve ne saranno le condizioni infrastrutturali.
Tornando alle cartiere esse sono già penalizzate dalle pesante limitazioni che consentono di transitare sul Ponte dell’Abate solo a mezzi inferiori a 26 tonnellate di massa complessiva. Per il ponte si è conclusa da poco tempo la procedura di assegnazione dei lavori per l’intervento strutturale capace di ripristinarne la capacità portante. Importante che l’opera sia in procinto di partire, ma sappiamo già, da pianificazione, che durerà dai nove ai dodici mesi; ed allora la chiusura del ponte sarà totale, con ulteriori danni se non verrà individuata un’ineludibile viabilità alternativa.

In sostanza, sommare i due disagi sarebbe insostenibile e lo troviamo incomprensibile soprattutto laddove esista una soluzione per limitarli, tanto più in un momento in cui ci aspetteremmo dalle amministrazioni attenzione all’economia del territorio che sta soffrendo ma che nonostante tutto vuole crescere”.

In foto: Daniele Matteini

Ufficio stampa CTN

Comunicato stampa