L’impegno assunto da Luca Lotti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, sull’avvio della defiscalizzazione degli interventi su giardini e aree verdi contribuirà a rendere più pulite e belle le nostre città e a rilanciare il florovivaismo made in Italy con importanti effetti dal punto di vista occupazionale. È quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per le parole dell’esponente del Governo pronunciare a Pistoia, la città del verde, sullo sblocco delle defiscalizzazioni che stimoleranno la costruzione e la ristrutturazione del verde urbano utilizzando la leva degli sgravi fiscali per intervenire sul verde privato con un meccanismo simile a quello previsto per il risparmio energetico, le abitazioni, i mobili o gli elettrodomestici. “Riteniamo forte il segnale del governo che ha annunciato nella nostra città quello che Coldiretti sollecita a tutti i livelli istituzionali -commenta Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Pistoia-. Il nostro settore principale è in una fase di stallo, ma abbiamo ottenuto forti benefici dal governo per l’agricoltura che hanno riverberi positivi per il florovivaismo. Le nostre aziende hanno fatto tanto, continuando a mantenere anche in questa fase di crisi un ruolo di leadership sui mercati europei e mondiali, la defiscalizzazione dei giardini privati porterebbe gli giusti stimoli anche alla domanda domestica di piante e fiori, con i giusti effetti sia sulla floricoltura pesciatina, sia sul vivaismo ornamentale pistoiese”. Queste misure andrebbero a concretizzare –continua Coldiretti- quanto indicato anche nel Piano Nazionale del settore florovivaistico, approvato dalla conferenza stato-regioni, ma mai attuato. Tali opere, sottolinea Coldiretti, attraverso la realizzazione di interventi di riqualificazione e recupero di aree scoperte, consentiranno di incrementare il valore ecologico e ambientale delle zone densamente edificate e di recuperare il valore estetico e paesaggistico di spazi privati spesso caratterizzati da degrado e abbandono. Un simile meccanismo avrebbe un non trascurabile impatto economico, innescando virtuosi investimenti che non solo migliorano l’arredo complessivo delle nostre aree urbane – soprattutto periferiche – e, comunque, dei nostri centri abitati, ma generano anche occupazione e valore aggiunto con benefici per i cittadini, le imprese, ma anche lo Stato.