Sulla decisione di questa amministrazione comunale di dismettere la nostra quota di partecipazioni in Acque spa sento di esprimere tutta la mia profonda contrarietà, come peraltro già fatto nell’ultimo consiglio comunale del 3 dicembre. Va innanzitutto ribadito che tutta questa operazione non appare affatto credibile soprattutto in relazione alla finalità. Giurlani infatti la spende da un lato come misura correttiva delle problematiche di bilancio evidenziate di recente dalla Corte dei Corte della Toscana, tra l’altro ben lontane dall’essere risolte. Dall’altro invece va dicendo che col ricavato realizzerà investimenti su Veneri (da sempre attesi, anche da quando lui è stato sindaco), salvo poi promettere, a seconda di dove si muove, interventi ad Alberghi e chissà dove. La verità è che non si potranno perseguire entrambi gli intenti, anche perché per legge i proventi della dismissione delle azioni dovranno essere finalizzate ad investimenti e quindi tutto ciò rappresenta una sonora presa in giro della magistratura contabile.

Va inoltre evidenziato che Pescia si va così a spogliare di una partecipazione strategica in una società che si occupa di gestire un servizio pubblico essenziale, quello idrico, che macina utili milionari ogni anno. A mio avviso questo sindaco ci sta facendo apparire come quei disgraziati che vanno al banco dei pegni per racimolare qualche spicciolo in cambio dei pochi averi di famiglia. Solo che qui si tratta veramente degli ultimi gioielli di famiglia e la nostra città pagherà a lungo il prezzo di questa gestione scellerata targata Giurlani, vedendo ipotecata qualsiasi prospettiva di poter beneficiare di utili. La nostra città ha bisogno di una classe dirigente che non pensi solo all’oggi, ma anche e soprattutto ai decenni a venire. Giurlani non pare affatto adatto e, se veramente vuol rendere un servizio utile a questa città, esca di scena quanto prima.

Il consigliere comunale Giancarlo Mandara

Comunicato stampa