Tunnel carpale, tendinopatia alla spalla, patologie alla colonna vertebrale sono tante le menomazioni causate dall’attività lavorativa quotidiana indennizzate dall’INAIL
Pistoia, 8 giugno 2013. Agricoltori che si sono visti riconoscere l’indennità per malattie professionali causate da esposizione a sostanze dannose o radiazioni solari. Oppure l’ernia discale lombare provocata da lavorazioni svolte con macchine che espongono a vibrazioni. Ma pure commesse di supermercato che hanno ottenuto dall’Inail (Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) risarcimenti/rendite visto il collegamento tra l’attività lavorativa quotidiana con la sindrome del tunnel carpale. Oppure parrucchieri con tendinopatia alla spalla o la patologia della colonna vertebrale per un infermiere. Purtroppo non sono poche le patologie causate dall’attività lavorativa quotidiana. A volte ce ne accorgiamo tardi e il danno è superiore. “Per questo è utile agire tempestivamente, sfruttando ciò che Epaca mette a disposizione gratuitamente dei cittadini lavoratori -spiega Alessandro Pagliai, responsabile Epaca di Pistoia, il patronato Coldiretti-, a cominciare dal primo ‘check up’”.
Le malattie di origine professionale riconosciute dalla legge sono elencate in una apposita tabella e sono associate a una o più attività o lavorazioni. “Se la malattia denunciata rientra in questo elenco – spiega Pagliai – il lavoratore, per vedersi riconoscere il relativo indennizzo, deve solo dimostrare di aver svolto in modo non occasionale una delle attività che in base alla tabella espongono al rischio di quella malattia. Sono comunque indennizzabili dall’Inail anche le malattie non presenti nella tabella di legge: in tal caso, però, il lavoratore deve dimostrarne l’origine lavorativa, vale a dire che la malattia si è verificata a causa e nell’esercizio del lavoro svolto”.
In questi casi è ancora più utile rivolgersi al patronato Epaca con i propri esperti, presso gli uffici dislocati a livello provinciale (Pistoia, San Marcello, Pescia, Monsummano, Quarrata). “Data la complessità della materia è necessario –consiglia Alessandro Pagliai-, in caso di sospetta malattia professionale gli interessati prendano contatto tempestivamente con i nostri uffici. Forniremo gratuitamente tutta l’assistenza necessaria, provvedendo in primo luogo ad inviare tempestivamente il primo certificato medico all’Inail, al fine di evitare la perdita dei benefici economici. Non solo, ma tale tutela è anche da valutare nel caso in cui il medico del lavoro aziendale proceda alla compilazione del certificato di riconoscimento di malattia professionale che avvia l’iter presso l’Inail”.
“Il riconoscimento della malattia professionale –spiega Pagliai- comporta il conseguente indennizzo economico da parte dell’Inail sia come indennità di temporanea, sia come danno biologico o rendita, oltre all’erogazione delle necessarie cure mediche riabilitative”.
Un mondo, quello delle malattie professionali, poco conosciuto al di fuori del settore del lavoro dipendente, ma che sicuramente potrebbe offrire il giusto ristoro a tutti i lavoratori, anche gli autonomi, che per anni hanno svolto mansioni manuali che hanno logorato il fisico e non solo. Ed il patronato Epaca da sempre si occupa anche delle pratiche per i lavoratori autonomi.
Comuniato stampa