Riceviamo dal dott.Lorenzo Puccinelli Sannini, componente il Direttivo dell’Associazione pesciatina Destra Domani, una nota stampa con alcune interessanti valutazioni politiche che invita i cittadini a partecipare alla conferenza stampa di presentazione,che sarà tenuta dal presidente Prof.Carlo Vivaldi-Forti lunedì 13 gennaio alle ore 18 presso il ristorante-pizzeria Pucci in Via Amendola,4 a Pescia:
Ritengo che la nascita dell’ Associazione Destra Domani rivesta un carattere di fondamentale importanza, non solo come mezzo atto a tutelare i legittimi interessi dei pesciatini, ma anche perché essa potrà e dovrà costituire una piattaforma di idee, nate in sede locale, ma destinate a costituire uno stimolo anche e sopra tutto per coloro che agiranno a livello centrale.
In una situazione quale quella in cui si sono venuti a trovare negli ultimi anni molti paesi facenti parte della UE e l’Italia in primis, il, buon senso comune avrebbe dovuto far sì che i rispettivi governi, allo scopo di rimettere in moto le economie nazionali, diminuissero la pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese. In Italia, perlomeno, è stato fatto invece tutto il contrario: le tasse sono aumentate a dismisura impoverendo quindi le famiglie e di conseguenza riducendo la produzione industriale. I risultati di questa politica dissennata, portata avanti prima dal governo tecnico di Monti poi da quello di Letta, ambedue invenzioni scaturite dalla fervida immaginazione del Presidente della Repubblica, sono sotto gli occhi di tutti: migliaia di famiglie che stentano ad arrivare alla fine del mese, migliaia di piccole e medie attività industriali e commerciali costrette alla chiusura o al fallimento, un esercito di disoccupati che si ingrandisce giorno dopo giorno e l’elenco delle nostre disgrazie potrebbe continuare all’infinito.
Ma lo spread è calato sotto i 200 punti, dice Letta con orgoglio. Io gli risponderei: magari questo fatto manterrà il nostro sfortunato paese ancora per un po’ nell’ambito dei parametri di Maastricht; sfortunatamente gli italiani lo spread non lo consumano a pranzo.
A prescindere poi dalla possibilità, forse non troppo remota, che questo indice perverso venga manovrato astutamente dai poteri forti (leggi cupola finanziaria internazionale) al solo scopo di terrorizzare i cittadini che di alta finanza giustamente se ne intendono poco e di renderli supinamente consenzienti agli assurdi decreti legge imposti da chi ci governa, cioè dai burattini manovrati dalla cupola, soddisfatti dalla garanzia ottenuta di mantenere i propri privilegi.
Per scongiurare il default i governi che si sono succeduti negli ultimi due anni hanno usato sostanzialmente due armi: le chiacchere e l’imposizione fiscale. Quest’ultima si è indirizzata con particolare furore contro la proprietà immobiliare, piccola o grande che fosse: IMU, TASI, TARI, IUC sono gli acronimi che ultimamente hanno tolto il sonno agli italiani proprietari di casa che costituiscono la stragrande maggioranza della popolazione. Come se non bastasse, proprio in questi giorni stanno calando a pioggia sulla testa dei contribuenti gli accertamenti ICI a partire dal 2008 (perfidamente, pochi giorni prima della prescrizione e durante le festività).
Naturalmente la tassazione spropositata sugli immobili ha bloccato una delle spine dorsali dell’economia italiana: l’edilizia. La maggioranza delle imprese edili sono state costrette ad interrompere le proprie attività e a licenziare i dipendenti, mettendo in crisi anche l’indotto e tutto a causa della scomparsa del mercato. Provate oggi a vendere una casa; probabilmente non ci riuscireste neanche se la regalaste, tanta è la paura dell’imposizione fiscale che ha contagiato i possibili acquirenti. Ed ho citato solo uno dei tanti settori in crisi che stanno distruggendo il nostro Bel Paese preparandolo perché i grandi gruppi finanziari possano acquistarlo per un boccone di pane.
Inutile tentare di nascondervi che proporre e sopra tutto far accettare un drastico mutamento di rotta che ponga rimedio al disastro italiano, quando le elezioni comunali, quelle europee e molto probabilmente anche quelle politiche sono quasi alle porte, è probabilmente pura utopia. D’altra parte prima o poi bisognerà pur cominciare.
Il compito che Destra Domani si assume è certamente assai gravoso, ma proprio per questo anche entusiasmante. Personalmente ho deciso di aderire al movimento perché sono convinto che sia preciso dovere di ogni cittadino degno di questo nome offrire il proprio impegno per la causa comune.
Oggi non esiste più un settore politico di centro-destra che possa contrapporsi allo strapotere della sinistra. Nasce quindi l’esigenza di ricreare un pensiero politico ed una classe politica che possano riempire con competenza ed onestà questo vuoto, in modo che chi non si è sentito e non si sente rappresentato dai politici e dai governi che si sono avvicendati in questi ultimi due anni, abbia la possibilità di una alternativa realistica.
Destra Domani inizia il suo cammino con una conferenza stampa di presentazione che si terrà lunedì 13 gennaio alle ore 18.00 presso il ristorante Pucci. Tutti i cittadini che nutrono ancora un briciolo di speranza in un futuro migliore sono invitati a partecipare.
Lorenzo Puccinelli Sannini
Comunicato stampa