Ringraziamo il nostro amico lettore sig. Lorenzo Puccinelli Sannini, di questo suo contributo culturale, che personalmente condividiamo:
Anche se questo scritto non riguarda specificatamente Pescia, dato che l’argomento è di interesse nazionale e che il nostro comune fa parte della nazione italiana, ritengo che sia giusto pubblicarlo anche su questo sito.
“Questa volta ad essere affetto da cristo-fobia è Michele Serra. Il giornalista, dalle righe che compongono la sua Amaca, arriva a definire la conduttrice del TG2 un mezzobusto confessionale che, addirittura, fa impressione. E grida alla censura: Non si potrebbe cortesemente evitare? […] Basta infilare il crocefisso sotto la camicetta, badando che non urti il microfono”. Questo riporta il Giornale di ieri.
Ora dobbiamo togliere la croce anche dal collo dei presentatori dei TG perché quell’immagine potrebbe offendere la sensibilità religiosa di chi professa un’altra fede. A me però non risulta che le leggi italiane abbiano mai costretta una musulmana a togliersi il velo e nessun ebreo a rimuovere dal capo la kippah. I Cristiani devono invece, secondo Michele Serra di Repubblica, nascondere accuratamente i simboli del loro credo.
Secondo Serra quella della giornalista è una “provocazione”. Evidentemente il caro Serra non conosce la Costituzione la quale, pur definendo lo Stato come laico, garantisce “la protezione della coscienza di ogni persona che si riconosce in una fede”.
Ma lo scrittore, simpatizzante della sinistra, non accetta quest’articolo della nostra (anche della sua) carta costituzionale, imponendo quindi ai suoi connazionali di rinunciare ad esprimere liberamente il proprio pensiero e la propria fede. D’altra parte, in questo Paese, dove il crocifisso è già sparito dagli edifici pubblici e dalle aule scolastiche e dove, fra qualche tempo, sparirà probabilmente anche dalle chiese sostituito dal Corano: in questo Paese dove comandano le toghe rosse, i Rom, gli immigrati, magari clandestini e dove l’azione della polizia viene giornalmente sconfessata e i delinquenti il giorno dopo essere stati arrestati girano liberi per le strade: in questo Paese che ha perso la sua dignità rinunciando alla propria cultura millenaria, alle proprie tradizioni, ai propri principi morali: in questo Paese dove non sono gli stranieri che debbono integrarsi, ma noi che dobbiamo integrarci ai loro usi e costumi, ovviamente Michele Serra si sente in una botte di ferro nell’insultare Marina Nalesso.
Bene, in questa Italia che assomiglia sempre più ad una dittatura di sinistra che ad uno stato democratico, io non intendo sottomettermi e da domani andrò in giro con una croce al collo, in attesa che un Michele Serra qualsiasi me la venga a strappare. Credo che anche voi dovreste fare altrettanto.
Lorenzo Puccinelli Sannini
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