L’ex ragioniere capo del Comune di Pescia Fabio Rossi, ci invia questa sua nota sugli avvisi di accertamento Tarsu del Comune di Pescia che volentieri pubblichiamo :

 

“Nel mese di dicembre 2015 l’ufficio tributi del Comune di Pescia ha notificato, ad altrettanti contribuenti, avvisi di accertamento TARSU riferiti all’anno 2009. Le contestazioni sono state fatte sul finire del sesto anno successivo a quello cui si riferisce l’imposizione, mentre l’art.. 1, comma 161, della legge 27.12.2006,nr.296 stabilisce che “Gli enti locali, relativamente ai tributi di propria competenza, procedono alla rettifica delle dichiarazioni……..nonchè all’accertamento d’ufficio delle omesse dichiarazioni o degli omessi versamenti, notificando al contribuente un apposito avviso motivato. Gli avvisi di accertamento devono essere notificati,a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati”.

Con sentenza del 23.2.2010, nr.4283 la Corte di Cassazione Civile, Sezione tributaria, ha deciso che i crediti relativi ai tributi comunali sono sottoposti alla prescrizione breve (cinque anni) di cui all’art.2948 c.c., nr.4. Tale atto consolida e rafforza la norma di legge sopra ricordata Il tutto non lascia spazio alcuno a interpretazioni diverse, salvo che esistano altre norme e/o disposizioni che avvalorino l’azione dell’Amministrazione comunale. L’Ente, d’altra parte negli avvisi in parola, non ne fornisce spiegazione motivata, né evidenzia i presupposti che li hanno determinati. La pretesa tributaria non è sostenibile ma illegittima perchè prescritta. Si chiede all’Amministrazione Comunale, nel rispetto delle norme sulla trasparenza e chiarezza, di provvedere in tempi brevi, a comunicare ai contribuenti interessati il motivo che ha reso possibile l’emissione degli avvisi o,in alternativa, la decisione di disporre per il loro annullamento.”

 

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