Come socio del Comitato per l’Equità Fiscale ho letto sul sito del Comitato questa lettera regolarmente firmata dal suo autore. Dato che ritengo che in Italia vi siano centinaia di migliaia, se non milioni, di persone che si trovano più o meno nelle stesse condizioni del Sig. Barresi e molte probabilmente anche in Valdinievole, penso sia opportuno che la medesima venga pubblicata sul sito “I love Pescia”. Da un po’ di tempo, quasi tutti i giorni, gli organi di informazione ci propinano la quotidiana dose di ottimismo: siamo fuori dalla crisi, aumenta il numero degli occupati, il PIL ha ripreso a crescere e via dicendo. Ma sarà proprio così ? Noi che figli di Pinocchio di bugie ce ne intendiamo, siamo propensi a credere che la realtà italiana stia più nella lettera di Barresi che nei sorrisi di Renzi e nelle smorfie di Padoan.
Lorenzo Puccinelli Sannini
Segretario di “Destra Domani”
“Buongiorno
Mi chiamo Pippo Barresi e abito a Scordia via Simeto CT ho ricevuto una raccomandata dal servizio riscossioni Sicilia relativa a una richiesta di € 16.740 tra tasse, interessi passivi, more, sanzioni e varie .
In altri tempi avrei telefonato, preso un appuntamento e cercato una trattativa ma, dopo anni di crisi e di totale abbandono da parte di uno Stato che voi rappresentate, come funzionari esattoriali, che esiste solo per chiedermi soldi fregandosene assolutamente del fatto che io li abbia o meno, con la presente dichiaro da oggi la mia impossibilità di farmi carico di imposte vessatorie e inique.
Prima dell’entrata dell’Italia, nella moneta unica senza che nessuno mi abbia mai chiesto se fossi d’accordo,e quindi infrangendo L’art. 1 della Costituzione che afferma che l’Italia è una Repubblica, fondata sul lavoro e che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. dando la possibilità a tutti i cittadini di partecipare direttamente o indirettamente alle decisioni del governo, Con la nostra amata lira riuscivo, con i miei sacrifici a pagare tutto quello che lo stato mi chiedeva sotto forma di imposte, e aiutare qualche amico che si trovasse in difficoltà economica , ho cercato di combattere una crisi inarrestabile che ha avuto il suo punto di massima nel 2012 quando, a seguito di uno stato corrotto tangentista e parassita non ho più avuto la possibilità di ottemperare ai miei doveri di cittadino ONESTO, ma mentre io non riesco più a pagare tutto quello che lo stato mi chiede ( la pressione fiscale ormai rasenta il 70%) lo Stato, che lei rappresenta, continua a chiedermi soldi.
Articolo 53: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Lei non può sapere, avendo uno stipendio fisso e una totale tutela come dipendente pubblico, che cosa significhi, di colpo, trovarsi indebitato, con le banche addosso, con lo Stato che pretende di continuare a incassare anche se la tua azienda non funziona più come prima. Significa essere un reietto e un fallito, completamente solo.
Da allora sono sopravvissuto perché ho capito che la mia unica salvezza era di pagare quello che riuscivo, senza indebitarmi ulteriormente, senza perdere la mia dignità, e cercando di vivere, assieme alla mia famiglia, una vita onesta e legittima.
Io ho una casa di proprietà, pagata da me e dalla mia compagna di vita ,con sacrifici e duro lavoro e, dentro questa casa ci vivo insieme a mia moglie, mia figlia e il mio dolcissimo nipotino di 5 anni
Certo perché dimenticavo di dirle che,per voi è un fattore secondario se chi perde la casa e, tutto quello che ha costruito per un’intera vita , gli venga sottratto per debiti non voluti, ma causati da una crisi VOLUTA da politici corrotti e corruttori, inducendo bravi padri di famiglia al SUICIDIO.
Lo stato è il mandante e voi gli esecutori del suicidio.
art. 580 Codice Penale, INDUZIONE AL SUICIDIO
Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima
Io per tenere i miei clienti, ho dovuto abbassare i prezzi nella mia attività ma voi, Stato Italiano rappresentato da funzionari pubblici, continuate a chiedere soldi come se tutto fosse come prima, per non parlare degli aumenti che gli enti locali (comuni) hanno effettuato su tutto il tessuto economico REALE del paese, “vedi IMU sui terreni agricoli” Capite signori esattori cosa significano nella vita reale le vostre cartelle esattoriali? Per poter pagare ho dovuto fare un fido con la banca, perché si sa le banche si fidano di chi ha i soldi non di chi non li ha, e li devo a forza restituire, altrimenti perdo tutto, non chiedo aiuto a NESSUNO CHIEDO SOLO CHE MI VENGA RESTITUITA LA MIA DIGNITA DI UOMO, DI PADRE DI FAMIGLIA DI ESSERE UN CITTADINO ITALIANO
E allora io le dico questo: volete dei soldi? Prendetevi la mia casa, non so cosa ve ne farete ma magari la metterete all’asta, la svenderete, la farete andare in malora. Ecco a voi signori esattori che rappresentate questo tipo di Stato: rapace, fuori dal mondo, inefficace, ingiusto e, soprattutto LADRO
ecco Io sono qui, a casa mia, con la mia famiglia ad aspettare la vostra mannaia ma ricordatevi, che una volta eliminate le persone come me, che giustificano da anni la vostra inutile funzione burocratica, a chi manderà le cartelle esattoriali? Ai suoi colleghi? A se stessa? Chissà forse arriverà un giorno in cui gli squali si dovranno mangiare tra loro.
Una cosa è certa: IO NON MANTENGO PIU’ QUESTO STATO e
dichiaro
la mia impossibilità a decorrere dalla data odierna a provvedere al versamento dei tributi che mi impone lo Stato, non per mia volontà, né per sottrazione di beni, ma in quanto costretto dalla grave crisi economica in cui versa la mia impresa.
Ma il mio messaggio è rivolto a tutti quelli che sono, in difficoltà LA VITA E UN DONO PENSACI”
#IononMIammazzo
Comunicato stampa