L’associazione cultural-politica “Italia Domani” di Pescia ritiene doveroso informare gli organi di stampa in merito a tutti gli avvenimenti che riguardano il futuro del Paese. In quest’ottica inviamo il presente articolo anche alla redazione di “I love Pescia” con preghiera di pubblicazione.
I media in questi giorni hanno dato spazio alle più strampalate azioni dirette a contestare la riforma costituzionale. Penso in particolare agli inutili attacchi al quesito formulato, che per quanto ignobile risponde a criteri di legalità già vagliati dalla Cassazione.
Al contrario nessuno ha menzionato quanto fatto da noi, nessuno ha menzionato l’unica causa che ha la possibilità concreta di fermare la distruzione della nostra democrazia e di farlo prima di subito.
La Senatrice Paola De Pin ed il Prof. Antonio Maria Rinaldi, con il patrocinio degli avvocati presenti in Alternativa per l’Italia (Luigi Pecchioli, Giuseppe Palma e me), hanno promosso un ricorso d’urgenza innanzi al Tribunale di Roma per impedire che la deforma della nostra Costituzione possa entrare in vigore, e ciò a prescindere dall’esito del referendum.
In sostanza abbiamo chiesto al Tribunale di vietare a Renzi e alla Boschi di apporre la controfirma necessaria, ex art. 89 Cost., alla validità della legge di riforma costituzionale. Come sappiamo lo scopo della modifica costituzionale è quello di asservire definitivamente il nostro ordinamento alle norme dell’Unione Europea, spazzando via ogni barlume residuo di sovranità. Dopo la sua entrata in vigore uscire da euro ed UE richiederà una legge costituzionale e con ogni probabilità un successivo referendum, come prevede l’art. 138 Cost.
Considerato il potere di ricatto dei mercati, se Renzi vincerà, l’uscita dall’UE diverrà molto molto più difficile per chiunque, non si potrà più fare nel giro di una notte.
Alla luce di questo drammatico pericolo abbiamo attaccato dove era più semplice e dove davvero siamo certi di avere ragione.
Solo un Giudice di parte, o uno spaventato dalla responsabilità che lo aspetta, potrebbe respingere il nostro ricorso: abbiamo rammentato che un Parlamento composto in grave violazione dei principi di rappresentatività democratica (Cass. 8878/14) non poteva in alcun modo compiere un atto straordinario quale la modifica costituzionale, farlo anzi è reato! Abbiamo ribadito che siamo di fronte ad una clamorosa usurpazione del potere politico, fattispecie punita dall’art. 287 c.p.
La sovranità appartiene al popolo ed il Parlamento, come ricordavano i Padri Costituenti, non è sovrano di per se stesso, ma lo è solo in forza di una legittima investitura popolare, che oggi non sussiste. Un Parlamento di nominati, anziché di eletti, in cui la maggioranza vive grazie alla distorsione di un premio in seggi giudicato incostituzionale, non doveva e soprattutto non poteva toccare la Costituzione.
Condividete questo articolo, segnalate ai media quanto abbiamo fatto, lamentatevi anche voi per questa assurda censura diretta ad impedire la giusta visibilità a questa azione indispensabile per la salvezza della nostra democrazia e che evidentemente non si vuole sia emulata da altri.
Ecco il link dove si può leggere il ricorso ex art. 700 c.p.c. in integrale:
-Alternativa per l’Italia dichiara guerra alla deforma.
Il 25 ottobre si deciderà il destino del Paese! Il 25 ottobre state al nostro fianco, state al fianco di Alternativa per l’Italia.
Avv. Marco Mori, blog scenarieconomici – Alternativa per l’Italia, autore de “Il tramonto della democrazia, analisi giuridica di una dittatura europea”.
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