Ancora una volta dobbiamo leggere le solite pseudoanalisi sulla situazione giudiziaria di Oreste Giurlani, di cui tutto sappiamo e niente è stato tenuto nascosto. Fra queste, ci sono almeno due interventi che ci hanno fatto riflettere.
Ci riferiamo a Salvatore Leggio e Francesco Conforti, che hanno preso carta e penna per dire le solite cose, quelle che ai pesciatini non interessano, come ha dimostrato il voto dello scorso 24 giugno.
Già che c’erano, avrebbero potuto approfittare per rompere il silenzio assordante che è calato su Pescia da parte di chi, come loro, faceva parte della amministrazione comunale che ha approvato i provvedimenti sui parcheggi che oggi vengono revocati in autotutela.
Visto che si parla di legalità, ai pesciatini avrebbe fatto piacere ascoltare dalle loro voci che per i parcheggi è stata osservata la giusta procedura, tutto è stato regolare, il project financing è stato stravolto per il bene di tutti, che è stato dato in garanzia il diritto di superficie perché è una innovazione nella legislazione amministrativa italiana e via dicendo.
Invece no, su quello che riguarda Pescia silenzio assoluto, su Giurlani invece i soliti attacchi su questioni che, in ogni caso, è accertato non riguardino in alcun modo la città di Pescia.
Come al solito, dunque, si cerca la pagliuzza quando c’è una trave e visto che l’opposizione non ha voluto far approvare il regolamento sui contenziosi tributari sollevando una questione formale, che dire dei provvedimenti dei parcheggi che dal 2009 in avanti non sono più passati dal consiglio comunale?
Insomma, le solite cose. Una opposizione negativa che ancora non ha assorbito la clamorosa sconfitta elettorale, invece di guardare avanti e al bene dei cittadini pesciatini, continua a cantare la stessa canzone, stonata e certamente impopolare.
Laboratorio Pescia Cambia
Comunicato stampa