Il Sig. Lorenzo Puccinelli Sannini, segretario dell’associazione Italia Domani, ci invia questo articolo che volentieri pubblichiamo :
Con la decisione, presa attraverso un regolare referendum, di uscire dalla EU, gli inglesi hanno dimostrato che quando, in un regime realmente democratico, non si condividono le decisioni assunte da chi ci governa, si può, legalmente, in qualità di cittadini e non di sudditi, riappropriarsi della propria sovranità e decidere altrimenti. L’uscita dall’Europa è avvenuta malgrado i disperati sforzi del premier Cameron e malgrado addirittura il barbaro assassinio della povera Joe Cox, commissionato da coloro che volevano indurre gli inglesi a votare con il sentimento e non con la ragione. Noi onoriamo il ricordo della signora Cox e ci uniamo al dolore della sua famiglia.
Forse l’avvenuto Brexit indurrà altre nazioni a lasciare il soffocante abbraccio di un EU che si limita ad occuparsi degli aspetti economici che avvantaggiano gli stati più forti, leggi Germania, e naturalmente la cupola finanziaria internazionale. Forse, una volta che QUESTA Europa sarà crollata, i cittadini europei potranno riedificare un’ALTRA Europa, un unione che ponga le sue basi su altre fondamenta; su valori etici, culturali e di equità socio-fiscale. Un Europa i cui leaders verranno eletti direttamente dai cittadini e non “scelti” dai centri di potere, un Europa in cui un Nigel Farage non potrà più, a buon diritto, rivolgersi a un van Rompuy dicendogli: “ma te chi sei ? che ci fai qui ? chi ti conosce ?”.
In Italia poi la situazione è ancora peggiore che altrove perché coloro che ci governano attualmente non sono stati regolarmente eletti, ma sono stati “nominati”, per cui non c’è poi da meravigliarsi se invece di lavorare nell’interesse degli italiani, curino gli interessi di altri. Gruppo Bilderberg, Goldman Sachs, Jp Morgan, tanto per fare qualche nome; questi ed altri sono gli “elettori” dei nostri governanti. L’Unione Europea? «Efficace e spietata quanto una ben rodata associazione a delinquere». Parola di Marshall Auerback, economista del Levy Institute di New York e membro di Economists for Peace and Security. <
Inoltre, allo stato attuale, noi non possiamo nemmeno invocare un Italexit, in quanto la nostra attuale Costituzione non prevede un referendum popolare che riguardi trattati presi a livello internazionale. Volessimo quindi imitare l’Inghilterra dovremmo prima metter mano alla Carta Costituzionale. Ma sopra tutto dovremmo dimostrare di avere il coraggio di affrontare momenti di difficoltà economiche forse ancora peggiori di quelle odierne e di possedere la dignità di affrontarli senza un lamento. Il premio per questi sacrifici però, non sarebbe cosa da poco: significherebbe riacquistare il diritto alla nostra sovranità, diventare nuovamente una Nazione libera e veramente democratica.
Questa è la lezione che l’Inghilterra ha dato agli altri paesi europei. Ora tocca a ciascuno decidere del proprio futuro. Noi non abbiamo per ora la prospettiva di un Italexit, abbiamo però a breve scadenza un altro referendum quello sul Senato. Sarà l’occasione, se ne avremo la consapevolezza, di dimostrare al nostro “establishment” che anche gli italiani si considerano cittadini e non semplici sudditi di cui ci si possa tranquillamente dimenticare.
Lorenzo Puccinelli Sannini
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