“È ancora lontana la ripresa per le imprese del vino. Cantine piene di invenduto, come emerge dalla fotografia settimanale del ministero dell’Agricoltura, tetti di produzione per salvare il prezzo della nuova annata imposti da numerosi Consorzi per la prossima vendemmia, oltre a una vera e propria corsa all’abbandono del patrimonio fondiario, tenute, cantine o vigneti che siano. Nonostante un’annata che ha tutte le carte in regola per essere ottimale dal punto di vista qualitativo, la crisi è profonda per uno dei settori più trainanti per la Toscana” affermano l’On. Erica Mazzetti, Jacopo Cellai, Capogruppo di Forza Italia e Giampaolo Giannelli, Vicecoordinatore Provinciale.
“Una crisi senza fine, che ha escluso solo poche terre” aggiungono. “Secondo il Centro Studi AstaSy Analytics, è il caso delle terre del Barolo, così come quasi tutte le etichette piemontesi. La situazione più grave è proprio però nella nostra Toscana. Oltre il 40% delle pregiate uve all’asta si concentra nella nostra Regione, dove il prezzo dei vigneti finiti in esecuzione è di oltre 100 milioni di euro, ma il cui valore è almeno il doppio. Sono 43,3 milioni gli ettolitri di vino in giacenza, puntualizza il report settimanale “Cantina Italia” del Mipaaf e Icqrf, l’Ispettorato centrale repressioni frodi del Ministero delle Politiche Agricole. La situazione generale, quindi, è tutto meno che rosea, complicata ancora di più dai paletti sulla produzione che il Governo ha messo alle aziende per poter accedere ai rimborsi”.
“Eloquenti le parole di Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti: ‘l’uva è sana e bella, l’annata è stata ottima dal punto di vista climatico, ma le aziende sono senza soldi, e andiamo avanti solo con le nostre forze’. Un appello accorato, che speriamo venga accolto dalle nostre istituzioni, per risollevare le sorti di una delle eccellenze del made in Italy (e anche del made in Tuscany) che incide fortemente sul PIL nazionale, oltre a garantire lavoro a tante famiglie” concludono gli azzurri.
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Comunicato stampa