Pubblichiamo il comunicato di Dianora Tassinari del Movimento per Alleanza Nazionale di Pescia concernente la libera professione dell’ospedale di Pescia :
TAZD: non parliamo di un fuoristrada russo nè tanto meno di un antiparassitario conto i pidocchi, trattasi bensì della denominazione dell’Unità Operativa preposta all’attività di “libera” professione dell’ASL-3.
Come facilmente immaginabile, i rapporti tra tale dirigenza ed i medici dell’ospedale di Pescia non sono mai stati idilliaci ma ultimamente sembrerebbero un po’ più tesi del solito. Da una parte sembrerebbe essersi inasprito l’atteggiamento “inquisitorio” riguardo ad alcuni aspetti normativi (alcuni dei quali forse addirittura mal valutati) per cui, alcuni medici, sono stati oggetto di “attenzioni particolari” da parte di tale ufficio. Dall’altra parte invece si è assistito ad un certo “lassismo” riguardo alla ponderatezza di alcune scelte di tale dirigenza. Infatti, da circa un anno, in seguito ai vari riposizionamenti all’interno delle strutture adiacenti al Cosma e Damiano, gli ambulatori creati per la libera professione intramuraria sono stati progressivamente “invasi” da numerose attività istituzionali. Prestazioni ambulatoriali dispensate dal SSN di Otorino, Podologo, Oculista, Rilascio Patenti, Medico Competente, eccetera si sono incrociate o continuano ad incrociarsi con quelle libero-professionali.
Va ricordato a tal proposito come esistano rigide ed invalicabili normative che vietano categoricamente la commistione pubblico-privato e pesanti sono infatti le sanzioni per le strutture private ed i professionisti che non ottemperino a tali disposizioni. Dovremo forse credere che invece le strutture pubbliche siano zona-franca in cui smettono di valere le leggi nazionali e regionali?
Senza contare che, ai medici, l’uso di questi ambulatori per la libera professione non viene graziosamente concesso ma profumatamente pagato visto che pare venga all’uopo trattenuta loro una percentuale oscillante tra il 30 ed il 45% della parcella!! Sembrerebbe poi che, con questo andazzo, gli spazi comincino a scarseggiare se è vero quanto riferito da alcuni medici che si sono sentiti rifiutare l’accesso agli ambulatori nonostante le normative prevedano l’impegno in tal senso dell’ASL.
Altro aspetto, non certo trascurabile, è lo snaturamento del front-office e dei suoi operatori. Chiunque sia passato da lì avrà certamente notato come si sia trasformato in un porto di mare con un via vai continuo di utenti disorientati alla ricerca delle varie attività istituzionali arbitrariamente “scaricate” in quegli ambulatori, per lo stesso motivo il telefono è costantemete rovente ed in tutto questo bailamme i pochi operatori non possono che essere costretti a trascurare proprio il loro ruolo istituzionale, quello cioè rivolto all’attività libero professionale. Così, oltre al loro inutilmente stressante carico di lavoro, ne risentirà anche il volume e la qualità dell’attività privata dei medici: accoglienza giocoforza approssimativa, estrema difficoltà dell’accesso telefonico, sale d’attesa affollate, diffocoltà di gestione degli ambulatori e quant’altro.
Il Movimento verso Alleanza Nazionale non ha certo difficoltà a comprendere come ai “colletti bianchi” della ASL-3 della “rossa” PT, vada di traverso che i medici non possano essere del tutto “proletarizzati” ma, se per un attimo riuscissero ad affievolire il proprio furore ideologico, potrebbero comprendere che così facendo impoveriscono anche la propria “cassa”, a botte di “contributi” del 30-45% non dovrebbero avere invece tutto l’interesse a che la libera professione andasse a gonfie vele?
Dianora TASSINARI
Movimento verso ALLEANZA NAZIONALE Pescia
Fonte: Comunicato Stampa
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