Pubblichiamo l’articolo di Paolo Deotto apparso oggi sul quotidiano on line Risossa Cristiana :

“Il nuovo esecutivo, le modalità della sua nomina e della nomina, in particolare, di alcuni ministri: tutto suona come il più vergognoso oltraggio alla libertà e alla dignità del popolo italiano. Questi nuovi grotteschi burattini hanno perso completamente il pudore. È l’ennesima prova della dittatura sotto cui viviamo. Fino a quando durerà la sopportazione della gente?”

di Paolo Deotto

“Mettiamocelo bene in testa: il 4 dicembre 2016 non è successo assolutamente nulla. Abbiamo festeggiato la vittoria del “No” al referendum, una vittoria con margini assolutamente chiari e pesanti. Abbiamo spiegato a Renzi e alla sua corte dei miracoli spacciata per governo che li volevamo fuori dai piedi. Lo sapevano tutti, noi come loro, che il vero oggetto del referendum non era quell’aborto di riforma costituzionale, ma se dare o meno un calcio nel sedere al governo. Il calcio nel sedere è stato dato ed era un bel calcione.

Il 4 dicembre 2016 abbiamo vinto? Nossignori, quel giorno forse lo abbiamo sognato. In soli otto giorni la sottocasta, i burattini ben pagati diretti dalla vera casta, che non abita a Roma, sono tornati a galla, sono di nuovo lì, a “governare” un ex-grande paese come la nostra Italia, a continuare l’opera di distruzione iniziata con tanto impegno,ancora felicemente regnante il presidente cingolato Napolitano, con la tragicomica sequenza Monti-Letta-Renzi.

Mattarella, il simbolo dell’unità nazionale (sì, lo so, fa ridere. No, in verità fa piangere) ha provveduto subito a rimediare quel pasticciaccio brutto combinato dal popolo italiano, che per una domenica si era illuso di poter riprendere in mano il suo destino. Mattarella è stato fedele al suo ruolo di garante degli interessi antitaliani (deve ben ripagare chi lo ha portato al Quirinale) e ci ha tirato lo schiaffone: popolo bue, ma cosa credi di poter decidere? Eccoti servito, eccoti un governo Gentilrenzi, abbiamo solo eliminato Renzi, perché c’è un limite al grottesco, ma ti diamo uno dei suoi “fedelissimi” e ti ridiamo quasi in toto la sua corte dei miracoli.

Poche parole solo su alcune nomine; torneremo in argomento più approfonditamente.

Angelino Alfano, il nulla che riesce miracolosamente a camminare eretto, il peggior ministro dell’interno che l’Italia abbia mai avuto, l’uomo che tutta Italia ringrazia per aver riempito le nostre città di invasori oziosi e spocchiosi, è addirittura promosso alla prestigiosa poltrona di ministro degli esteri. Da oggi Alfano rappresenta l’Italia all’estero. Agghiacciante.

Maria Etruria Boschi, firmataria della cestinatissima riforma costituzionale, con babbo, fratello cugini e cognati i cui nomi continuavano a venire a galla in un’edificante truffa bancaria, non solo non seppe avere a suo tempo la dignità di dimettersi, ma anche aveva pubblicamente dichiarato che in caso della vittoria dei “No” al referendum si sarebbe ritirata dall’attività politica. Ed eccola che torna a galla come sottosegretario alla presidenza del consiglio.

A distruggere l’istruzione viene chiamata la signora Valeria Fedeli che, a parte i danni che già ha fatto all’Italia, aveva pubblicamente promesso le sue dimissioni in caso di vittoria del “No” al referendum.

E le elezioni? Ma va là! Ma di quali elezioni si parla? Il Parlamento ormai, è chiaro, non rappresenta più il Paese? E chi se ne frega!

Adesso bisognerà anzitutto attendere la sentenza della Corte Costituzionale, poi bisognerà discutere la nuova legge elettorale, e sarà sufficiente prolungare e prolungare la discussione… Il marzo 2018 non è così lontano e si potrà chiudere la legislatura. E al marzo 2018 arriveremo, statene certi, non con il finto dinamismo da studentello schizzato di Renzi, ma con la possente carica di Valium di Gentiloni. La gente non sarà più spinta a detestare cordialmente il governo, ma semplicemente ad averlo a noia. Intanto lorsignori avranno avuto tutto il tempo di rifarsi un po’ la faccia, per fare in modo che tutto continui come prima.

Ci sarebbe stato un solo modo dignitoso di uscire da questa crisi di governo: nominare un governo assolutamente nuovo, senza il riciclo di burattini che invece s’è fatto, che avesse tra i suoi scopi dichiarati quello di portare l’Italia alle elezioni, al più presto.

La nomina del governo Gentiloni è un vero schiaffo agli italiani e la conferma che ormai viviamo sotto dittatura. Appena il popolo si esprime in modo difforme da quanto già stabilito da chi tira i fili dei burattini, ci si adopera subito per vanificare la volontà popolare.

Mattarella non è un burattinaio, perché anche lui è mosso dai fili dei burattinai veri, che non risiedono a Roma. E i burattinai veri hanno dato un messaggio e un monito ben chiaro: caro popolo, stai in riga e obbedisci. Avresti dovuto votare “Sì” al referendum, sei stato discolo, ma come vedi non hai ottenuto nulla. E’ lecito pensare che il popolo si stanchi e alle prossime elezioni (che saranno, lo ripeto, a fine legislatura nel marzo 2018) diserti in gran parte le urne. O finalmente si incazzerà sul serio? Difficile prevederlo, ma purtroppo la stanchezza e il disgusto sembrano i sentimenti che più facilmente ormai dominano.

Chiudo questa sconsolata panoramica con una domanda: una volta ottenuta la fiducia alle Camere, quante ore ci metterà Gentiloni per andare alla cerimonia del bacio della pantofola sull’asse Berlino-Bruxelles? Lo sapremo tra pochi giorni”.

FONTE : Riscossa Cristiana