Mostra del vero e del falso all’Osteria di Ale e Sally, durante l’aperitivo a filiera corta di Campagna Amica  Lampredotto ed altre leccornie a Pistoia
 
Pistoia, 21 giugno 2013. Vero e Falso. Campagna Amica e rete produttiva/distributiva a filiera corta. Ale e Sally.  Binomi presenti e/o spiegati nella serata di giovedì 20 giugno a Pistoia, all’aperitivo che ha ufficializzato l’adesione alla rete di aziende legate a Coldiretti (Campagna Amica) dell’Osteria Ale e Sally, primo ristorante pistoiese, uno dei primi in Toscana, a scegliere di ‘fare la spesa’ direttamente nelle aziende agricole. 
Presenti all’evento Tina Nuti, assessora alle Attività produttive e sviluppo economico del Comune di Pistoia, Mauro Mari, assessore all’Agricoltura della Provincia di Pistoia, Silvano Calistri, presidente del Consiglio provinciale, oltre ad altre autorità e a tanti pistoiesi. Benedizione iniziale di Don Piero Vannelli, consigliere ecclesiastico di Coldiretti Pistoia.
 
“L’idea Coldiretti di puntare sulla rete agricola italiana raccoglie sempre più consensi. Per dare gambe solide al progetto Campagna Amica -ha commentato Vincenzo Tropiano, direttore di Coldiretti Pistoia- occorre  condivisione culturale e coinvolgimento di autorità pubbliche e aziende anche non direttamente agricole. A Pistoia accade proprio così, ringraziamo Comune e Provincia, oltre ad Ale e Sally, le due ristoratrici che hanno compreso e ‘sposato’ i vantaggi di avere rapporti diretti con i produttori agricoli”.
 
In Toscana sono oltre 500 i Punti Campagna Amica, dove acquistare presso le aziende produttrici, settanta i mercati, il 10% in provincia di Pistoia. La rete è in grado di soddisfare le esigenze anche di acquirenti professionali, come appunto i ristoranti. L’ulteriore sviluppo della rete distributiva a filiera corta è messo a repentaglio dai tanti falsi prodotti, che imitano le eccellenze italiane e toscane. 
 
Gli oltre 150 partecipanti all’aperitivo, oltre a gustare trippa, lampredotto, zuppa di farro e fagioli cannellini, cucinati da Ale e Sally e di provenienza pistoiese, hanno potuto toccare con mano i falsi, venduti e prodotti negli Usa, in Germania, Romania, Canada che di toscano non hanno nulla, salvo che il nome in etichetta: pecorino (rumeno), sangiovese (californiano), finocchiono (statunitense) e tante altre produzioni, che procurano indebiti vantaggi ai produttori/venditori che sfruttano l’Italian sounding, vale a dire l’assonanza fonetica con i nomi tipicamente italiani, che nella mente dei consumatori è sinonimo di qualità. 
 
Qualità che sempre di più i produttori toscani e pistoiesi ricercano. Come per esempio l’olio monodose dell’Azienda Agricola Marini Giuseppe di Pistoia, 100 millilitri in bottiglietta di vetro, da gustare appena aperta al ristorante, portandosi a casa ciò che non si consuma. “È sulla qualità che dobbiamo puntare. Far capire e vivere ai consumatori le vere esperienze gustative dei prodotti italiani, toscani e pistoiesi”. 
Leccornie genuine esposte ieri nel locale di Ale e Sally. Pasta, legumi, farine, vino, vinsanto, salumi, pecorino di produttori pistoiesi: Lepori Giovanni, Larciano; Luca Michelozzi, Quarrata; Agriturismo Il Calesse, Quarrata; Azienda Agricola Ca’ Via, Lamporecchio; Azienda Agricola Marini Giuseppe, Pistoia; Azienda Agricola Massimo Iori, Pistoia e Società Agricola Massaro, Montecatini.
 
Comunicato stampa