Il Consiglio dei ministri ci riprova, dopo quanto inutilmente fatto dal governo tecnico di Mario  Monti

Svuotamento delle Province si vada avanti: così ha deciso il Consiglio dei ministri che ha licenziato in via preliminare il disegno di legge che dal 2014 istituirà le Città metropolitane, trasformando le amministrazioni provinciali in enti di secondo livello. Dunque funzioni minime di pianificazione e semplificazione della disciplina che riguarda i Comuni.

Nuovo identikit delle “province”

Sarà costituito un ente unico, governato dai rappresentanti dei Comuni e dotato di poche funzioni. Estromessa tra gli organi la Giunta provinciale. Il presidente sarà un sindaco in carica eletto con un sistema di voto ponderato dall’Assemblea dei primi cittadini, mentre il Consiglio provinciale sarà costituito dai sindaci dei Comuni con più di 15.000 abitanti e dal presidente delle Unioni di Comuni del territorio con più di 10.000 abitanti. 

Citta metropolitane

Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria dal 1° gennaio 2014 saranno “Città metropolitane”. Prenderanno ufficialmente il posto delle rispettive province occupandosi di pianificazione strategica, servizi pubblici, viabilità, trasporti, sviluppo economico. Da quella data inizieranno i lavori per l’adozione dei nuovi statuti da concludersi entro sei mesi. 

Roma, status speciale

Dal 2014 anche il debutto della Città metropolitana di Roma capitale che racchiuderà sia il Comune che la Provincia. 

Parola d’ordine: semplificare

Il provvedimento vuole stabilire un ordine nelle tre diverse tipologie di Unioni di Comuni al momento esistenti: ad esempio che tutti i municipi con meno di 5mila abitanti, 8o 3mila se montani) si uniranno per lo svolgimento delle funzioni fondamentali. Il restyling dello stivale si avvierà entro 20 giorni dalla data di proclamazione dei sindaci eletti alle prossime tornate amministrative: eletto un nuovo Presidente e insediato un Consiglio ex novo.