Con grande apprezzamento del pubblico, che ha fatto registrare il tutto esaurito, la XV edizione dei Dialoghi di Pistoia, il festival dell’antropologia contemporanea ideato e diretto da Giulia Cogoli e promosso dalla Fondazione Caript e dal Comune di Pistoia, si avvia alla conclusione.
Anche quest’anno i Dialoghi sono stati caratterizzati da una vibrante atmosfera di partecipazione e interesse per i 29 appuntamenti in programma. Un grande senso di comunità e condivisione culturale ha unito persone provenienti da tutta Italia. Amatissime e affollate anche le 18 attività pensate da Benedetta Ursino, per far scoprire a bambini e bambine il cibo e la capacità di attivare l’immaginazione e la creatività.
Come un filo rosso, il tema del cibo e dell’alimentazione ha attraversato le riflessioni e i dialoghi di antropologi e filosofi, psicologi e artisti, chef e scienziati. Nel cuore del centro storico si sono avvicendati nomi importanti del panorama culturale italiano: da Michela Marzano, che ha tenuto la lezione inaugurale, a Corrado Augias, al quale è stato conferito anche il Premio Internazionale Dialoghi di Pistoia, giunto alla VII edizione. E ancora: la grande cucina stellata, con la chef Cristina Bowerman; le riflessioni sulle correlazioni tra cibo e psiche, con Vittorio Lingiardi o quelle di Stefano Mancuso, per salvare il pianeta. Non sono mancati gli approfondimenti con antropologi dell’alimentazione, Elisabetta Moro, Marino Niola, Vito Teti e Gaia Cottino, autrice di Cavallette a colazione. I cibi del futuro tra gusto e disgusto, l’ultimo titolo della serie di libri dei Dialoghi di Pistoia – UTET. E infine, standing ovation per il concerto di Paolo Fresu e Omar Sosa, e il reading musicale di Peppe Servillo e Natalio Luis Mangalavite, andato in scena anche a Pescia.
Grande soddisfazione dei promotori – Fondazione Caript e Comune di Pistoia – per la sempre crescente partecipazione del pubblico, soprattutto del mondo giovanile, sensibile alle tematiche fondamentali emerse negli incontri, come quelle della prevenzione e della sostenibilità ambientale. «Vi è la necessità di tornare a un rapporto sano e virtuoso con la terra, di pratiche alimentari più consapevoli e sostenibili, per salvaguardare la nostra salute e quella del pianeta – commenta la direttrice Giulia Cogoli. Più che fornire risposte, il festival da sempre propone un mosaico di stimoli e differenti chiavi di interpretazione. Auspichiamo che anche questa edizione sia stata generatrice di nuove idee e consapevolezze alimentari, etiche ed ecologiche».
Successo replicato anche per le sei video interviste online sui temi del festival, che hanno totalizzato oltre 1,2 milioni di visualizzazioni.
Imprescindibile per l’ottima riuscita del festival l’apporto dei 340 volontari. E ancora giovani sono gli autori del libro Cucina selvaggia. 25 ricette impossibili per i nostri tempi, frutto del laboratorio di scrittura creativa realizzato in collaborazione con il CFS – Centro Formazione Supereroi di Milano.
Quest’anno il festival si è arricchito di una mostra diffusa in tutta la città: Mercati, cibi e aromi, 59 scatti fotografici dell’antropologo e fotografo Marco Aime. L’esposizione, realizzata in collaborazione con Confcommercio, rimarrà esposta negli esercizi commerciali fino al 30 giugno.
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Comunicato stampa