Prosegue con un nuovo e interessante appuntamento la rassegna UN MARE DI LIBRI, ideata e condotta da Demetrio Brandi in collaborazione con LuccAutori – premio Racconti nella Rete.  
Giovedì 28 giugno alle 18.30 al  Bagno Venezia di Lido di Camaiore intervengono gli autori Alessandra Silvia De Simone “La danza dei fili, in fiaba” (Edizioni M-Quaderni), Maurizio Vaccaro “Pillole di libertà” (Pezzini Editore) e Stefano Carlo Vecoli “Crescevano sogni” (Porto Seguro).
La Danza dei Fili di Alessandra Silvia De Simone -  Un progetto Teatrale che fonda le sue radici nella simbologia dell’Arte Il significato: La Danza dei Fili è una favola teatrale che nasce dall’idea di una connessione  tra il mondo antico e la società moderna, mediante la rappresentazione scenica di un racconto avvolto simbolicamente da fili. I fili immaginari che collegano l’intera umanità. I
sentimenti umani  raccontati attraverso i fili di collegamento : il dolore, la gioia, la rabbia, la speranza, il tormento o la  passione. E’ un invito alla tolleranza, all’amore, alla pace, all’uguaglianza, alla solidarietà e al rispetto del diverso e guarda ad una dimensione divina, spirituale che quasi non fa più parte della nostra quotidianità.  La sceneggiatura: La
vita, la morte e l’amore, sole, angelo in rapporto alla società contemporanea internazionale rappresentano gli elementi di base dell’intero spettacolo teatrale che concerne un dialogo tra forze divine: rappresentate da un angelo, forze della natura: animali, fiori, farfalle, uccelli, scimmia, madre natura, lupi, che simboleggiano i capi di tutte le religioni
del mondo e forze cosmiche: stelle , pianeti, sole, luna, terra, universo, venere, in un continuo confronto con l’intera umanità, rappresentata a sua volta da due figure: la marionetta (la società) e la bambola (la politica internazionale).
Alessandra Silvia De Simone:  Regista e Sceneggiatore teatrale, si laurea in Conservazione dei Beni Culturali di Napoli con Master in Marketing Settore Arte & Cultura preso in Toscana. Vince il primo posto come miglior idea di
impresa nel settore arte & cultura. Per anni collabora con il Dipartimento di Educazione del British Museum di Londra nei due Teatri: Stevenson e BP Theatre. Ha scritto oltre quaranta progetti educativi museali per il V&A ,
la National Gallery, il British Museum ed Estorick Museum of Italian Art di Londra. Disegna fin da quando era bambina. Per lo spettacolo La Danza dei Fili ha curato la sceneggiatura, coreografie, scelte musicali, maschere e costumi. Dal 2011 al 2018 – lo spettacolo è stato diffuso in vari paesi del mondo ed approvato dall UNESCO di cui è membro dal 2014.
Maurizio Vaccaro “Pillole di libertà” (Pezzini Editore) – Questa non è una ”Excusatio Non Petita…”.Riflettere sulla politica,
sulle formazioni sociali, sul mondo delle ASSOCIAZIONI – ISTITUZIONI non implica alcun vincolo di appartenenza, alcun patto di militanza, né tantomeno intenti promozionali. Le riflessioni che seguono sono soltanto l’espressione della mia libertà di manifestazione del pensiero e di ricerca e non impegnano alcuna istituzione o associazione. Esse rappresentano
soltanto me stesso e non si prestano a improprie catalogazioni o a facili etichettature. Le ” PILLOLE” seguenti sono state somministrate dalla fine del 2016 all’inizio del 2018.  Questi sono solo appunti, stilati senza alcuna pretesa di completezza o ancor più di approfondimento.  Come tali, essi attendono, al contrario, osservazioni e contributi ulteriori, anche allo scopo di eventualmente disegnare la base di una ossatura, il punto di riferimento di una più articolata riflessione per
costruire, appunto, un ”manifesto liberale”.  Occorre preliminarmente procedere alla identificazione – definizione di
quelli che possono essere vissuti come alcuni tra gli ” antichi doveri” entro i quali possa svilupparsi un pensiero liberale, tali cioè da costituire un metodo, una modalità di approccio, una fonte primaria di ispirazione e di sviluppo.
Forse il più impegnativo di tali doveri è rappresentato dal bisogno di vivere tali valori liberali al di fuori di operazioni, sempre possibili, di indebite e forvianti appropriazioni. Questi valori, cioè, devono essere vissuti come parte di sé, come fattori costituenti del proprio essere, del proprio agire nel rapporto con gli altri, con la società, con lo stato, come elemento essenziale della propria personalità e della proprio cultura.
Stefano Carlo Vecoli  “Crescevano sogni” (Porto Seguro).  Dedicato a tutti i ragazzi e a tutte le ragazze che,  in quegli anni sessanta e settanta, hanno sorriso correndo dietro ai sogni.   Gli anni “70, formidabili per alcuni, di piombo per altri.  Nella Versilia ruggente, dei mitici anni sessanta, un gruppo di ragazzi, di umili origini, cresce e diviene adolescente: sullo sfondo gli echi degli scontri al locale “La Bussola” e del caso Lavorini.

Si intrecciano intorno a loro figure nobili di donne dedite agli altri, militanti generosi, commercianti e popolani caratteristici, insomma una laboriosa e calda umanità; non mancano però politicanti cinici e arrivisti.  I ragazzi crescono e la scuola superiore viene vista come luogo di emancipazione e riscatto sociale. La tumultuosa passione politica di quegli anni si intreccerà con l’amore, le amicizie, e andrà a scontrarsi, tra forti emozioni e sogni di libertà e ribellione, con una realtà in cui si susseguono, in Italia, attentati e stragi, scontri ideologici e violenze fisiche.

Il liceo, i professori, le prime cotte, le assemblee infuocate, le occupazioni, gli scontri con la polizia e con i fascisti, il tutto mescolato alla vita di provincia: è questo il crogiuolo in cui crescono questi giovani sinceramente appassionati. Mentre il protagonista matura la sua capacità critica verso le speranze e i sogni dell’adolescenza e di un mondo migliore si giunge ad un episodio drammatico: un’aggressione di un gruppo di sinistra, di cui il protagonista fa parte, al suo amico d’infanzia, politicamente schierato a destra. L’agonia e poi la morte di questi sconvolgerà la sua coscienza, in un crescendo di sensazioni e ricordi.

(Dalla prefazione di Luciano Luciani)  Te lo ricordi ancora il ’68? Quando un’intera generazione “voleva tutto”, o meglio voleva cambiare tutto?  Vecoli racconta bene il crescendo dell’euforia rivoluzionaria, la sensazione rassicurante di sentirsi parte di un tutto destinato a cambiare la storia, lo stato d’animo di chi crede di essere sempre e comunque dalla parte giusta, l’esaltazione degli slogan, il primato della politica in ogni aspetto della vita quotidiana: dalle letture alla musica, dal modo di vestire all’amore, divenuto d’improvviso esperienza facile e disinibita. Non tace l’Autore le contraddizioni e le ambiguità di quella esperienza: la paura del compromesso, la mancanza di realismo, le reticenze che alimentarono, a poco a poco, stanchezze e disinganni, frustrazioni e sconforto. Fino alle pagine finali, cupe e liberatorie assieme come risulta essere sempre la perdita dell’innocenza e l’ingresso nel mondo adulto.  Un romanzo forse non “politicamente corretto”, ma “politicamente utile”: da criticare, magari; da restituire al mittente, se credete; ma assolutamente da leggere. 

I prossimi incontri:
Giovedì 5 luglio ore 18.30
Luigi Nicolini “Antonio Puccini. Una vita all’ombra del padre” (Pezzini
Editore), Cinzia Della Ciana Solfeggi (Edizioni Helicon), Pino Marchini “La
chioccia d’oro” (Edizioni Cinque Terre)
Giovedì 12 luglio ore 18.30
Francesca Mineo “Adozione. Una famiglia che nasce” (Edizioni San Paolo),
Antonella Zanca “Germogli” (Edizioni Ensemble), Marco Piccolino “Il pallone
frenato del Matanna” (Edizioni Il Campano)
Giovedì 19 luglio ore 18.30 Stefano Tofani “Fiori a rovescio” (Nutrimenti),
Marco Ferri “Storie e leggende del Ponte Vecchio” (Angelo Pontecorboli
Editore), Laura Orsolini “Leone” (Edizioni Cinquemarzo).
Giovedì 26 luglio ore 18.30 GSF Gruppo Scrittori Firenze, con la
partecipazione di Nicoletta Manetti, Cristina Gatti, Eleonora Falchi,
Giulietta Casadei, Benedetta Manetti, Vincenzo Sacco, Renato Campinoti e
Fabrizio De Sanctis. Presentano le antologie “Je t’aime… moi non plus” e
“Squi – libri” (Porto Seguro).
Giovedì 2 agosto ore 18.30
Paolo Ciampi “Il sogno delle mappe” (Ediciclo Editore), Giancarlo Iannella
“Gibì Baronchelli. 12 secondi” (Lyasis Edizioni), Andrea Serra “Frigorifero
mon amour” (Miraggi Edizioni). Con la partecipazione della cantautrice
Eleonora Tirrito e del regista Diego Bonuccelli.
Comunicato stampa