«Un intervento immediato dell’assessorato regionale alla Salute affinché ponga controlli precisi per evitare il ripetersi di quanto accaduto all’Asl 3 di Pistoia. E ci chiediamo se non debba interessare tutte le Asl e le Aziende ospedaliere della Toscana». È la dichiarazione dei consiglieri regionali del Nuovo Centrodestra, Gian Luca Lazzeri e Antonio Gambetta Vianna, che commentano la notizia delle denunce nei confronti di 22 persone durante un’operazione della polizia sul traffico di farmaci dopanti da gennaio 2011 a luglio 2013 e per alcuni “favori” ad amici per analisi e diagnostica.
«I fatti contestati – sottolineano – riguarderebbero un arco temporale recente che avrebbe coinvolto, stando a quanto riportato dagli organi di informazione, personale dell’Asl di Pistoia. A questo punto ci chiediamo se questo fenomeno fosse conosciuto e tollerato dai responsabili con compiti di controllo e se l’oggetto di questa inchiesta possa essere la punta dell’iceberg di un vero e proprio comportamento diffuso in altre aziende sanitarie toscane.
La vicenda – proseguono Lazzeri e Gambetta Vianna – riguarda più aspetti. Per quello che compete le responsabilità dell’assessorato alla Salute colpisce quanto emerso collateralmente alle indagini, ossia un presunto giro di “favori” tra colleghi dell’ospedale di Pistoia per velocizzare visite mediche ed esami diagnostici a favore di amici, omettendo la prenotazione al Cup ed il relativo pagamento del ticket sanitario. Un comportamento che, se verificato dalla magistratura, sarebbe l’emblema di un sistema capace di creare solo privilegi per pochi a scapito dei diritti di molti. Chiediamo l’intervento immediato dell’assessorato affinché ci siano controlli più efficaci. Da qui una nostra interrogazione per capire quale sia stata la dinamica dei fatti, cosa prevedano precisamente i regolamenti aziendali e chi siano i soggetti preposti al controllo. Non vorremmo – concludono – arrivare alle conclusioni che negli ospedali toscani ci sono le famose tre scimmiette, quella che non vede, quella che non sente e soprattutto quella che non parla. Ma stavolta qualcuno ha parlato».
Comunicato stampa