“NewCoAbbiamo appreso negli ultimi mesi, da dichiarazioni di vari Sindaci dei comuni che fanno parte di Acque Spa, del progetto per una cosiddetta “ripubblicizzazione” di questa società che dal 2002 gestisce il servizio idrico nei territori della provincia di Pisa, dell’Empolese, della Valdinievole e altri comuni del Basso Valdarno; in realtà si tratta di una operazione finanziaria mirante sì ad acquistare le quote della parte privata (il raggruppamento “ABAB”, che detiene il 45% del pacchetto azionario di Acque Spa), attraverso una holding “NewCo” appositamente costituita, ma l’obiettivo finale rimane quello di gestire il servizio idrico integrato attraverso una Spa, quindi una società di diritto privato. Da sempre i movimenti per l’acqua a qualsiasi livello (nazionale, regionale e comitati locali) sostengono con forza che per rispettare l’esito referendario, e i principi che sono alla base di tutte le proposte di legge che abbiamo presentato nel corso degli anni, è essenziale che le aziende che gestiscono i servizi idrici siano trasformate da società di diritto privato in società di diritto pubblico e quindi prive di profitti, ovvero in Aziende Speciali consortili. Inoltre, pur prendendo per buone le dichiarazioni dei Sindaci dei comuni afferenti ad Acque Spa, che attualmente negano di essere interessati al progetto della grande multiutility toscana (al contrario di molti loro colleghi dell’area fiorentina), niente vieta che nel prossimo futuro possano cambiare gli orientamenti e le “sensibilità” della varie amministrazioni comunali; e questo sia rispetto al progetto della multiutility (sulla quale gli interessi e le pressioni economiche e finanziare si stanno facendo sempre più forti) che ad altri eventuali processi di fusione o quotazione in borsa. L’unico modo per “mettere in sicurezza” l’acqua pubblica è la sua gestione partecipata, trasparente e democratica attraverso una società di diritto pubblico. Detto questo, siamo andati comunque a “vedere le carte” di questa operazione e abbiamo visto che: • La costituzione della “NewCo” per l’acquisizione delle quote di “ABAB” dovrebbe ottenere, ai sensi dell’art. 42 del D.lgs n° 267/2000 (T.U.E.L.), la delibera dei Consigli Comunali dei Comuni soci, direttamente o tramite società partecipate, di Acque spa. Di fatto questo non è avvenuto per la quasi totalità dei Comuni interessati, e questo crea molte perplessità rispetto alla democraticità e correttezza giuridica di tutto il percorso. • Le società partecipate in Acque Spa quali “Cerbaie Spa”, “Gea srl” e “Co. A.D. Consorzio Acque Depurazione” sono in liquidazione da tempo, e non potrebbero compiere nuove operazioni dovendosi limitare alla realizzazione dell’attivo e alla liquidazione del passivo, ovvero alle operazioni ordinarie: mentre qui siamo di fronte ad un operazione di ben altro rilievo. • All’art. 5 del d.lgs. 175/2016 (“T.U.S.P.” – Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica) prevede che l’acquisto di partecipazioni, anche indirette, da parte di amministrazioni pubbliche in società già costituite deve essere analiticamente motivato, e lo schema di atto deliberativo dovrebbe essere sottoposto a forme di consultazione pubblica. Mentre ad oggi ci risulta che pochi Comuni abbiano rispettato questo principio, e alcuni di quelli che l’hanno fatto hanno comunque promosso consultazioni pubbliche poco trasparenti o con termini e tempi non adeguati a favorire la partecipazione. Insomma, al di là di come la si possa pensare nel merito sul progetto “NewCo”, appare evidente che tutta questa operazione, la cui importanza e complessità richiederebbe tempistiche e modalità ben diverse, avviene in tempi estremamente contingentati e sotto il segno di una scarsa trasparenza e una pressoché nulla partecipazione da parte dei cittadini: l’esatto contrario di quanto sarebbe necessario quando si sceglie come gestire uno dei beni comuni per eccellenza. Per questo il Forum Toscano dei movimenti per l’Acqua ha inviato nei giorni scorsi a tutti i Sindaci dei Comuni facenti parte di Acque Spa una diffida a non approvare delibera, statuto, e patti parasociali relativi al “progetto NewCo” qualora non siano state rispettate le modalità di consultazione pubblica, con relativa pubblicità delle stesse e adeguati tempi per poter presentare le opportune osservazioni al progetto, riservandosi anche con alcuni Consiglieri Comunali di valutare l’ipotesi di un esposto alla Corte dei Conti per impedimento nello svolgimento del proprio ruolo istituzionale e per violazione dell’art. 5, comma 2°, del “T.U.S.P.”. E’ proprio il caso di dire che “la gatta frettolosa fece i gattini ciechi”…
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua
Comunicato stampa