Pubblichiamo il comunicato stampa del dott. Fiore (La Destra) :
“Chi, come me ha un po’ di capelli bianchi, ricorderà di sicuro le gustose scenette televisive in cui un giovane Paolo Villaggio interpretava Fracchia. Il pavido impiegato, prima di entrare nell’ufficio del mega-direttore-galattico, prometteva sfracelli in caso di mancato riconoscimento dei propri diritti salvo poi impallarsi, non appena varcata la soglia, in preda a: “salivazione azzerata, lingua una felpa, mani due spugne” per poi finire vittima consenziente di ogni sorta di sopruso ed angheria al motto di “..come è umano lei..!!”.
Ebbene mi sembra che gli amministratori del comune di Pescia, passati e presenti, affrontino i problemi cittadini allo stesso modo. In realtà subiscono passivamente le imposizioni di Firenze e Roma, non osando minimamente disturbare i “grandi manovratori” regionali e nazionali, salvo invece tuonare indignati in “casa propria” con l’unico intento di non erodere il proprio consenso locale.
E’ successo e continua a succedere per l’ormai asfittico ospedale, succede con la Prefettura a proposito dei rifugiati e si ripropone per il commissariato di P.S.
Le Marchi ed i Giurlani di turno non sono certo dei novelli Scalfaro e dei loro “non ci stò” ben poco importa a chi siede nelle stanze dei bottoni. Li hanno lasciati e li lasciano strepitare un po’, magari avranno pure la grazia di riceverli e forse anche di dare l’impressione di ascoltarli ma poi tanto, come sempre, tirano dritto per la loro strada.
Sarebbe più trasparente da parte dei Sindaci informare correttamente la popolazione delle strategie provenienti da fuori comune e coinvolgere la cittadinanza nel cercare le soluzioni più adatte o, per lo meno, quelle meno svantaggiose. Paradigmatico a tale proposito è stato il caso dell’ospedale. Si sarebbe dovuto spiegare che, nel terzo millennio, un ospedale degno di tal nome e dotato di un Dipartimento di Emergenza-Urgenza, per essere in grado di dare risposte adeguate, dovrebbe possedere attrezzature e professionalità che non sono riproducibili ogni 15-20 km (Lucca-Pescia -Pistoia). Essendo Pescia e PT ormai purtroppo nella stessa ASL (a causa dell’insipienza della Sinistra locale), si poteva ottenere una diversa distribuzione dei ruoli dei due ospedali evitando di intestardirsi per un “doppione” che poi, in un periodo di vacche magre, si è risolto nell’inesorabile declino del nosocomio valdinievolino che ne ipotecherà prima o poi la scomparsa.
Non paghi di ciò, ci sembra che si stia usando lo stesso metodo per il commissariato. Siamo sicuri che l’intransigenza sulla questione non comporti che, dopo aver fatto un po’ di fumo, un bel giorno il commissariato a Pescia non ci sia più punto e basta? Per le esigenze della sicurazza è irrinuciabile che esistano uomini e mezzi in numero sufficiente e destinati totalmente al presidio del territorio pesciatino, che poi la sede del commissariato, gli uffici, il responsabile, i suoi vice, la postazione radio, le camere di sicurezza..etc, etc siano a soli 8km di distanza è davvero così importante? Si tratta di un raggio d’azione ragionevole non dissimile, se non inferiore, da quello relativo ad un commissariato di un quartiere di una grande città e forse potrebbe tradursi in meno poliziotti negli uffici e più poliziotti nelle strade.
E’ su queste questioni irrinunciabili che la politica locale deve dare battaglia non su quelle di campanile ormai anacronistiche e non più sostenibili. Per farsi rispettare però non basta gettare parole al vento, bisogna essere autorevoli presso la cittadinanza per essere in grado, se fosse il caso, anche di portarla in piazza e se ciò non fosse sufficiente, valutare l’opportunità di una vera e propria disobbedienza fiscale locale. In questi tempi però occorre essere chiari o si sta dalla parte dei cittadini o da quella del potere, certo se ci si comporta da duri non si potrà pensare di poter continuare a campare di incarichi politici o di essere catapultati in consiglio regionale (e da qui magari in quel “pateracchio” del nuovo Senato se mai ci sarà) o in Parlamento!!