Fin dal suo primo giorno di attività il Cipes – Centro d’Iniziativa Pistoiese per l’Economia ed il Socialeritiene di aver lavorato cercando di offrire il proprio contributo al dibattito pubblico, senza pregiudizi e schieramenti precostituiti. Ciò non significa, tuttavia, che la nostra associazione non possegga una propria visione del mondo che, nella sua modestia, cerca di difendere e diffondere.Tutte le nostre iniziative – non è e non vuole essere un segreto – sono sempre state ispirate dal modello politico e sociale figlio dell’incontro tra la cultura liberaldemocratica, il socialismo riformista ed il popolarismo cristiano di Alcide De Gasperi, Amintore Fanfani e Aldo Moro, che nei primi anni di vita della nostra Repubblica ebbe un ruolo determinante nella ricostruzione del Paese, un modello in cui trovano una collocazione ben definita quei corpi intermedi, essenziali nella vita democratica, che oggi sembrano essere sempre più emarginati dalla tendenza a creare organismi, movimenti e partiti sempre personalistici, in uno scenario caratterizzato da dibattiti e confronti sempre più intolleranti.

“Conoscere per deliberare”, scriveva Luigi Einaudi nei mesi successivi alla fine del suo mandato al Quirinale. «La nostra associazione – spiega il presidente Giorgio Federighi – ritiene di aver fatto, nei limiti del possibile, tesoro di quel suggerimento. Ogni qualvolta abbiamo deciso di prendere una posizione, come ad esempio sul referendum costituzionale dello scorso anno, lo abbiamo fatto al termine di un percorso trasparente e lineare. Ragionando sui singoli temi e cercando di argomentare con coerenza ogni scelta».

Siamo alla vigilia di un appuntamento importante per la nostra città, ed è per questo che abbiamo valutato attentamente i programmi (quelli che siamo riusciti a reperire) che i vari candidati a sindaco in queste settimane hanno presentato all’elettorato. Pur riscontrando spunti interessanti in diversi di essi, con tutta obiettività ci sentiamo di affermare che il programma e gli interventi di Roberto Bartoli sono quelli che più ci hanno convinto. Valga per tutti il riferimento alla bellissima, e piena di significato, concezione della città di Giorgio La Pira che qui di seguito ci permettiamo di riproporre:

“La città è una casa comune in cui tutti gli elementi che la compongono sono organicamente collegati, come l’officina, la cattedrale, la scuola, l’ospedale; tutto è parte di questa casa. Il compito di chi guida le città è pensare, meditare, prima di progettare, e se non lo facciamo siamo soltanto dei direttori generali. Questa casa va amata perché in essa abitiamo e in essa abiteranno le generazioni future alle quali va consegnata preservata ed arricchita”.

Anche in altri interventi riteniamo di aver rinvenuto temi e concetti a noi graditi quali, ad esempio, la riflessione sulla necessità di lavorare in sintonia con le forze produttive del territorio e la rete di associazioni secondo il principio della sussidiarietà orizzontale. Un’esigenza dettata dalla voglia di partecipazione della cittadinanza e dai profondi mutamenti che interessano la nostra epoca. Perché si possa finalmente trovare la forza di capovolgere la piramide e la democrazia possa tornare ad essere patrimonio di tutti nei suoi contenuti economici e sociali.

Concludiamo con un caloroso in bocca al lupo a tutti coloro che hanno scelto di candidarsi, a qualunque lista o raggruppamento appartengano, perché riteniamo che il loro impegno e la loro disponibilità vadano comunque apprezzati e applauditi.

Cipes Pistoia ·

Comunicato stampa